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Automotive: Finarte 2020 Selection + 1000 Finarte

da mercoledì 28 ottobre 2020 a venerdì 30 ottobre 2020, ore 17:00 • Online

32

1968 Porsche 911 ( USA )

telaio no. 11830399 motore no. 143280793

Stima

€ 95.000 - 120.000

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Informazioni

  • Storia incredibilmente dettagliata, riportata nel diario della vettura: un vero tesoro.
  • Matching Numbers.
  • Conservata.
  • Specifiche U.S.A.
  • Un unico, attento, proprietario fino al 1995.

Certificati ed Attestati
Certificato d'origine Porsche - ASI Targa Oro - Fiche CSAI.
Documenti
Immatricolazione e targhe italiane.
Eleggibilità
Giro di Sicilia.
Targa Florio.
Rallye Monte-Carlo Historic.
Tour Auto.
Le Mans Classic.
Goodwood Revival.
Coppa d’Oro delle Dolomiti.
Coppa delle Alpi by 1000 Miglia.
Winter Marathon.
Nürburgring Classic.
Pebble Beach Concours d’Elegance.
Amelia Island Concours d’Elegance.
Chantilly Arts & Elegance Richard Mille.
Concorso d’eleganza Villa D’Este.
Eventi Porsche Club.

Provenienza

Il modello
Nella seconda metà degli anni cinquanta la Porsche 356 iniziava a sentire il peso degli anni. Il suo motore 4 cilindri era nato nel 1948 ed era derivato, come altre componenti, dalla Volkswagen Maggiolino. Per la progettazione della nuova vettura, Ferry Porsche si occupò della parte tecnica, affidando l'innovazione stilistica al figlio, Ferdinand Alexander "Butzi" Porsche. Venne deciso a priori di mantenere l’impostazione tecnico-stilistica della 356, con motore boxer raffreddato ad aria e montato posteriormente, ma con un'abitabilità sufficiente a ospitare 4 persone. Costruendola in serie, Porsche sarebbe entrata nel mercato delle Gran turismo"due litri", con un prezzo concorrenziale rispetto ai modelli costruiti artigianalmente da molti carrozzieri italiani, su meccaniche Alfa Romeo, Fiat e Lancia. Lo sviluppo tecnico non diede difficoltà che invece ci furono nella definizione della carrozzeria: il prototipo T7 non convinceva. Butzi si vide costretto ad abbandonare il punto programmati dei 4 posti e ripiegare sulla configurazione 2+2, ottenendo una linea simile a quella adottata nel 1960 da Franco Scaglione per la 356 Carrera Abarth che, insieme alla T7, prefigura la futura 911. L'aspetto risultò subito molto equilibrato e dalla forte parentela stilistica con la 356. Per la nuova vettura venne scelta la sigla 901 e il primo esemplare, giallo, fu presentato al Salone dell'Automobile di Francoforte del 1963,c on buoni apprezzamenti di pubblico e stampa. La commercializzazione, all'inizio del 1964, fu subito ostacolata dalla diffida della Peugeot ad usare la sigla 901, poiché depositaria di tutti i numeri a tre cifre con lo zero al centro per i suoi modelli. La Porsche fu costretta a modificare la sigla in 911. Pur ottenendo un buon successo di vendite, la 911 fu inizialmente investita da forti polemiche, soprattutto rivolte all'eccessivo prezzo di listino, rispetto a quello della 356,e alla tenuta di strada impegnativa. A seguito delle proteste, l'azienda decise di ridurre il prezzo e si impegnò, passo passo, a risolvere le carenze tecniche lamentate che avevano contribuito ad una diminuzione delle vendite. Venivano lamentate soprattutto il comportamento nervoso della vettura, l'instabilità direzionale oltre i 130km/h e il notevole effetto sottosterzante. La 911 definitiva disponeva di sospensioni a 4 ruote indipendenti con barre di torsione, 4 freni a disco e cambio meccanico a 5 rapporti. Il 6 cilindri boxer raffreddato ad aria e alimentato da 2 carburatori Solex triplo corpo aveva una cilindrata di 1991 cc e una potenza massima di 130 hp. Da metà 1966 la gamma di modelli iniziò ad ampliarsi e molte furono le modifiche che si susseguirono fino al 1973, anno di debutto della cosiddetta serie“G” che introdurrà cambiamenti ancora più sostanziali e riconoscibili.
L’auto
La Porsche 911, telaio no. WP00000001180399, fa parte delle vetture realizzate nel 1968, ancora con il passo“corto” da 221 cm ed è una degli esemplari allestiti per il mercato USA. Questi si differenziano nelle specifiche richieste dalle nuove e più severe norme sulle emissioni e per la sicurezza; viene adottato un impianto di scarico diverso per ottemperare alle leggi antinquinamento americane. Per rispettare le norme sulla sicurezza vengono apposti sui lati dell’auto i catarifrangenti, arancioni davanti e rossi dietro; il paraurti anteriore ha rostri gommati, i fanali anteriori sono di tipo “sealed beam” tondi con i grandi anelli attorno cromati. All’interno le differenze sono: il tachimetro in miglia con scala fino a 150 mph, lo specchietto retrovisore a soffitto del tipo a sganciamento automatico in caso di urto, l’imbottitura del cruscotto, i poggiatesta ai sedili anteriori e cinture di sicurezza su tutti e 4 i sedili. Questa particolare vettura, soprannominata dai proprietari attuali “Polored”, per il colore, percorre i suoi primi anni di vita nello stato di Washington, negli USA. Viene accompagnata da un vero tesoro, un“diario di bordo” scritto dal primo proprietario; una sorta di libretto in cui è registrata ogni operazione: ogni singolo rifornimento di carburante, la revisione del motore, il cambio delle gomme, la verniciatura o la manutenzione fatta all'auto dalla data di acquisto, il 22 aprile 1968, fino al 1995. L’auto viene posta in vendita su Ebay nel luglio 2007 da un esperto di Porsche che, a sua volta, aveva acquistato dal figlio del primo proprietario. L’auto viene così presentata: riverniciata una sola volta a metà anni ‘80 e ancora con le sue 5 ruote cromate originali. Il proprietario originale ha guidato l'auto per circa 212.000 miglia fino all'inizio del 1995. Da quel momento l'auto, sempre in garage, è stata guidata solo per altre 4.000 miglia. L’auto si presenta inalterata, sana, in condizioni generali eccellenti, con la meccanica (Matching Numbers) rifatta poco oltre la percorrenza di 100.000 miglia. Dispone del manuale del conducente originale, il libretto di manutenzione, la vernice per ritocco Polo Red, il kit di attrezzi e il crik originali. Accompagnata da un importante book fotografico. Si aggiudica l’asta su Ebay, un appassionato e collezionista Porsche di Milano. L’auto giunta in Italia, corrisponde alle aspettative e viene reimmatricolata. Oggetto delle cure del collezionista che la utilizza per brevi viaggi di piacere, la vettura giunge inalterata ai nostri giorni, 13 anni più tardi.
Stato dell’Arte
Riverniciata a circa metà anni ’80. Motore rifatto a circa 100.000 miglia. Conservata, in ottimo stato.

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Condition report

Per richiedere un condition report contattare automotive@finarte.it Il dipartimento fornirà un rapporto generale sullo stato del bene sopra descritto. Si ricorda però che quanto dichiarato da Finarte rispetto allo stato di conservazione dei beni corrisponde unicamente a un parere qualificato e che i nostri esperti non sono restauratori professionisti. Per una relazione dettagliata consigliamo quindi di rivolgersi a un restauratore di vostra fiducia. Si consiglia ai potenziali acquirenti di ispezionare ogni lotto per accertarsi delle condizioni durante le giornate di esposizione come indicato in catalogo.

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1303 Cabriolet (Karmann), 1976

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