Informazioni
• L’ultima delle roadster Triumph.
• Ideale per entrare nelle competizioni di regolarità con un piccolo budget.
• Valida convertibile daily driver.
Immatricolazione e targhe italiane.
Eleggibilità
Giro di Sicilia.
Targa Florio Legend.
Goodwood Revival.
Coppa d’Oro delle Dolomiti Legend.
Nürburgring Classic.
Provenienza
La TR7 (sigla di Triumph Roadster 7) è stata un'autovettura prodotta dal 1975 al 1981. Il modello è stato lanciato negli Stati Uniti nel gennaio del 1975, mentre sul mercato britannico debuttò soltanto nel maggio del 1976 a causa della forte richiesta di TR7 dal mercato statunitense. Vettura sportiva, la sicurezza era molto curata, con una robusta struttura scatolata a deformazione controllata. A metà degli anni settanta la British Leyland (di cui faceva parte la Triumph), avviò la progettazione di una sportiva totalmente nuova in grado di sostituire al contempo le MG B e le Triumph TR6. La linea della nuova vettura venne realizzata dallo stilista Harris Mann dello studio "Longbridge". La crescente attenzione per la sicurezza, la congiuntura poco favorevole alle vetture sportive e la crisi finanziaria della British Leyland, suggerirono di limitare lo sviluppo alla sola versione coupé a 2 posti. Se la meccanica non concedeva molto alle novità (a parte la sospensione posteriore a ruote indipendenti con doppi bracci), la linea era totalmente nuova e originale ed anche gli interni erano molto moderni, sebbene privi di qualsiasi riferimento alla tradizione Triumph. La TR7 era caratterizzata da una forma a cuneo e aveva installato un motore a quattro cilindri in linea da 1.998 cc di cilindrata e distribuzione monoalbero per 105 cv di potenza (92 cv negli Stati Uniti). Il propulsore, dotato di due valvole per cilindro, derivava da quello installato sulla Triumph Dolomite. La trazione era posteriore ed il cambio era manuale a quattro rapporti (quinta marcia opzionale) oppure automatico a tre velocità. I freni anteriori erano a disco, mentre quelli posteriori erano a tamburo. La vettura non ebbe il successo sperato. Quando all’inizio del 1979 venne presentata la versione roadster, molti pensarono ad un riscatto del modello: eliminato il discusso tetto rigido la vettura risultava elegante e moderna. Il prototipo per la versione convertibile del design originale di Harris Mann fu opera di Michelotti e l'ingegnerizzazione venne fatta da Triumph. Tuttavia quando venne avviata la commercializzazione in Europa (marzo 1980) era troppo tardi e anche la bella TR7 Roadster, non ebbe il successo sperato. La TR7 partecipò a gare di rally dal 1976 al 1980. Questi esemplari da competizione avevano installato il motore a 16 valvole della Dolomite Sprint. In seguito fu montato il propulsore V8 che successivamente sarebbe stato installato sulla TR8. Il pilota automobilistico che ebbe più successo con le TR7/TR8 fu Tony Pond. Della TR7, vennero prodotti 112.368 esemplari con tettuccio rigido e 28.864 modelli con carrozzeria aperta.
L’auto
La Triumph TR7 Drophead Coupé con telaio no. TPADJ8AT211026 è un esemplare del 1981. Italiana d’origine, è stata ritargata sempre in Italia. La vettura è stata mantenuta e curata ma mai sottoposta a restauro. Si presenta in buone condizioni, non perfette, ma è un’ottima base per ottenere l’eccellenza con piccoli interventi di perfezionamento. Presenta ottime condizioni della capote in tela e di tutta la meccanica. La vettura è una perfetta daily driver utilizzabile in ogni circostanza, estremamente piacevole da guidare sfruttando le sue doti di spider. Questa TR7 è poi un’occasione eccezionale per entrare con un piccolissimo budget e un mezzo davvero competitivo nel mondo delle gare di regolarità. La vettura ha un passato vincente nelle gare di campionato regolarità classica ed “a media”.
Stato dell’Arte
Conservata.