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1930 Alfa Romeo Alfa Romeo 6C 1750 Turismo Cabriolet (Pinin Farina)
telaio no. 0412384- motore no. 0412384
Informazioni
- Una delle prime vetture carrozzate Pinin Farina, nell’anno di costituzione della carrozzeria.
- Modello raro: forse unica versione cabriolet Pinin Farina, su base Turismo III serie.
- Eleggibile Mille Miglia. Come anteguerra, ha il vantaggio di posizionarsi presto sulla linea di partenza.
- Matching Numbers.
- Targhe nere Gorizia a quattro cifre, del 1945.
- Restauro completo, appena terminato.
Immatricolazione e targhe italiane come “autocarro”, da aggiornare, datate 1945.
Eleggibilità
- Mille Miglia. Eleggibile. Come vettura anteguerra, gode il vantaggio di posizionarsi presto sulla linea di partenza.
- Giro di Sicilia. Eleggibile.
- Targa Florio. Eleggibile.-
- Goodwood Revival. Eleggibile.-
- Coppa d’Oro delle Dolomiti. Eleggibile.-
- Coppa delle Alpi by 1000 Miglia. Eleggibile.-
- Winter Marathon. Eleggibile.
- California Mille: Eleggibile.
- Nürburgring Classic. Eleggibile.
- Pebble Beach Concours d’Elegance. Eleggibile.
- Amelia Island Concours d’Elegance. Eleggibile.
- Chantilly Arts & Elegance Richard Mille. Eleggibile.
- Concorso d’eleganza Villa D’Este. Eleggibile.
Provenienza
Nei primi anni 20, Vittorio Jano ricevette l’incarico di creare un veicolo leggero e ad alte prestazioni per sostituire i modelli RL e RM, di grandi dimensioni e pesanti. L'Alfa Romeo 6C fu una gamma di auto stradali, da corsa e sportive prodotte tra il 1927 e il 1954. Il nome "6C" si riferisce al numero di cilindri del motore sei cilindri in linea della vettura. Le carrozzerie vennero realizzate da carrozzieri come Castagna, James Young, Pinin Farina, Touring e Zagato. Dal 1933 fu disponibile anche una carrozzeria della stessa Alfa Romeo, costruita al Portello. L'auto fu presentata nell'aprile 1925 al Salone dell'Automobile di Milano come 6C 1500, in quanto la formula da 2 litri che portò l'Alfa Romeo a vincere il Campionato Mondiale dell'Automobile nel 1925, era stata trasformata in 1,5 litri per la stagione 1926. La produzione iniziò nel 1927, con la vettura P2 da Gran Premio come base. La più potente 6C 1750 fu presentata nel 1929 a Roma. L'auto era caratterizzata da una velocità massima di 153 km/h, un telaio progettato per flettersi e seguire le superfici ondulate, oltre che da uno sterzo pronto e sensibile. Fu prodotta in sei serie tra il 1929 e il 1933. Il modello base aveva un singolo albero a camme in testa; Le versioni Super Sport e Gran Sport erano dotate di doppio albero a camme in testa ed era disponibile un compressore. La maggior parte delle auto furono vendute come telaio nudo e assemblate da carrozzieri. La 1750 si guadagnò rapidamente una reputazione di vincente. Le Alfa Romeo sono state protagoniste assolute della storia dell’automobilismo sportivo e i vari modelli di 6C parteciparono con veri e propri squadroni alle corse più importanti, guidate dai più valenti piloti dell’epoca.
L’auto
L’Alfa Romeo 6C 1750 Turismo Cabriolet (Pinin Farina), telaio no. 0412384 del 1930 ha una storia avventurosa e molto rappresentativa del motorismo e del costume italiano, a cavallo della II guerra mondiale. Si ritiene che non ci siano altre 6C Turismo Cabriolet costruite da Pinin Farina del 1930 (e, quindi, III serie) sopravvissute. Da sempre “vissuta” in Italia, come molte vetture funzionanti, alla fine della guerra, venne convertita in autocarro “cassonato”. Era un’operazione tipica del periodo: da una parte pesava la carenza di materie prime e, in seguito ai bombardamenti, delle stesse fabbriche, per riprendere la produzione. Dall’altra parte, mancavano le disponibilità economiche, vi era un grande surplus di mezzi che la guerra lasciava inutilizzati e c’era una grande richiesta di mezzi “pratici”, da lavoro. Così, molti mezzi militari ed anche lussuose vetture anteguerra, abbandonate da una classe dirigente dissolta, erano disponibili a basso costo. La 6C 1750, telaio no. 0412384 viene ritrovata alla fine degli anni ’60 in condizioni di barn-find. Numero di telaio e motore corrispondono con la storica targa nera GO7673. Conserva il suo libretto di circolazione datato 07 novembre 1945. Dall’estratto cronologico è visibile la dicitura “trasformabile”, che possedeva l’auto in origine. Carrozzata da Pinin Farina, nell’anno di costituzione della carrozzeria, è una delle prime vetture carrozzate Pinin Farina e contrassegnate con un badge di primo disegno. Chi, negli anni ‘60 acquistò l’auto ritrovata chiese consiglio a Luigi Fusi su come procedere per un restauro accurato. Numerose le lettere, tra i due. Il restauro iniziò negli anni ’70 a cura del museo Bonfanti, ricostruendo la parte posteriore e revisionando l’intera meccanica della vettura. L’auto rimase inconclusa fino al 2017 quando è stato ripreso il restauro, dall’attuale proprietario. Grazie alle numerose parti conservate si è risaliti al colore originale della vettura. Accompagnano l’auto un cospicuo numero di fotografie e lettere documentali, dal ritrovamento al suo restauro. La vettura è perfetta, con il restauro recentemente terminato. È un modello rarissimo, versatile nell’utilizzo ed eleggibile nelle principali gare per auto d’epoca, come la Mille Miglia e nei principali concorsi d’eleganza.
Stato dell’Arte
Restauro completo. Parte posteriore ricostruita, molte parti conservate. Matching numbers.
Bibliografia
- Stefano d’Amico, Maurizio Tabucchi, Alfa Romeo – Le vetture di produzione dal 1910, Giorgio Nada Ed., Milano 2007
- Angela Cherrett, Alfa Romeo Tipo 6C 1500, 1750, 1900, Haynes, UK 1989
- Luigi Fusi, Enzo Ferrari, Griffith Borgeson, Le Alfa Romeo di Vittorio Jano, Autocritica, Italia 198