Stima
€ 300 - 500
Lotto venduto
€ 576
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Informazioni
cm 5 x 5,8 circa
Esposizione
Bibliografia
Bibliografia di confronto: E.Metalli, Usi e costumi della Campagna romana, Roma 1924 (vari finalini simili, ora patrimonio del Civico Museo Duilio Cambellotti di Latina);
M.Quesada, Duilio Cambellotti. Catalogo delle incisioni, Roma, 1982, pp.22, 24-25, 28-29, 56-57, 122 (n. 129, molto simile, cfr. scheda n. 92),132-133, 138;
M. Quesada, Cambellotti illustratore, Roma 1991, p. 24;
A.M. Damigella, Duilio Cambellotti e la Casa del Mutilato di Siracusa, in «Sicilia», Palermo 2001, n. 4, p. 61;
F. Benzi, Duilio Cambellotti illustratore, Roma 2010, p. 141, n. 384.
Illustratore, scenografo, scultore e incisore, convinto assertore dell’arte totale – i suoi maestri al Museo Artistico Industriale sono Severino Macchiati per la grafica, Alessandro Morani per la pittura e Raffaello Ojetti per l’architettura – padrone di numerose tecniche acquisite nella sua formazione artigianale, Duilio Cambellotti è attivo in molti settori, dall’oreficeria alla medaglistica, dal manifesto pubblicitario al tessile, dalla vetrata alla decorazione pittorica, ceramica e plastica, dal francobollo al figurino teatrale. Il ceppo incendiario, progettato sia come finalino per un gruppo di illustrazioni non rintracciato presso l’Archivio dell’Opera di Duilio Cambellotti, se non con motivi simili, sia come biglietto di auguri, fa parte della ricchissima iconografia cambellottiana di trascrizione ‘astratta’ delle ricognizioni sul ‘vero’ da parte dell’artista. Il tema di base è quello dell’albero e dei suoi vari aspetti: rami, sviluppo delle fronde, radici, tavole da utilizzare per costruire una imbarcazione (accostabile al motivo simbolista del mare),citazione mitologica (Athena dona all’uomo l’ulivo, fonte di alimento ed eterno simbolo di pace), potatura (esemplare nella vetrata della Casa del Mutilato di Siracusa il tronco da cui rinasce la vita, in questo caso assimilato al mutilato di cui si ha cura), come giogo, pali per costruire le capanne (provocatoriamente l’artista progettò la Grande Capanna Artistica per la Mostra del 1911), tronco che arde, riscalda e illumina (cfr. l’incisione Il fuoco sacro, centrale rispetto all’orditura dei pali portanti il tetto della capanna), sostegno della siepe (cfr. la Siepe macabra in cui i pali trattengono una sorta di barriera di teschi), fregio per decorare – come probabilmente anche in questo caso – biglietti di auguri che potrebbero avere un significato beneaugurante: fra i motti c’è quello di Gelasio Caetani che l’artista conosceva per la donazione del terreno utile a edificare la Scuola di Casale Delle Palme decorata dall’artista, “Ardendo vivo”, o anche una sorta di citazione del roveto ardente di biblica memoria, il roveto che non si consuma, come l’augurio per una persona amata.
Francesco Tetro