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Roma, Giovanni Battista Bernabò e Giuseppe Lazzarini, 1746. In 4°. Vignetta incisa in rame di Benedetto XIV sul frontespizio stampato in rosso e nero, iniziali, fregi e finalini incisi, lievi restauri al frontespizio, legatura dell’epoca in vitello, dorso a 5 nervi con ad un comparto autore e titolo impressi in oro, tagli dorati, spellature, piatto anteriore staccato.
Seconda edizione di un anno posteriore all'originale, di questa opera di grande importanza nell'àmbito del dibattito sull'usura nel Settecento. Maffei dichiarò lecito un interesse sui prestiti di danaro, facendosi fautore delle tesi liberistiche proprie dei paesi protestanti. Fu immediatamente condannato dalle autorità ecclesiastiche. In questa seconda edizione Maffei assunse una posizione più morbida avendo Benedetto XIV, dedicatario dell'opera, nel frattempo pubblicato la famosa enciclica “Vix pervenit”, che condannava proprio la pratica dell'usura.
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