Stima
€ 10.000 - 15.000
Lotto venduto
€ 8.880
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Informazioni
cm 25 x 21
Provenienza
Collezione d'arte della N.D. Lydia Bolla, 1933, e giunto per successione ereditaria agli attuali proprietari.
Bibliografia
Il dipinto offerto nel lotto può essere riferito ad un pittore toscano, attivo intorno al 1400. Vi si riscontrano alcuni elementi tipici della cultura senese, come ad esempio il linearismo insistito della Vergine, dal volto allungato, gli occhi ben disegnati, la fronte larga. Il Bambino ricorda quelli dipinti dal pittore senese Paolo di Giovanni Fei.
Non si può escludere tuttavia possa trattarsi anche del frutto di una cultura senese non diretta, ma di rimando, quindi di un centro influenzato da Siena, ma diverso e autonomo, come ad esempio Pisa.
La Vergine e il Bambino, colti in un affettuoso guancia a guancia, con un taglio in forte close-up, non è molto consueto ma nemmeno insolito nella pittura italiana di fine Trecento e inizi Quattrocento, e costituisce una interpretazione tenera e umanissima dell'iconografia bizantina della Glykophilousa.
Nel catalogo della successione della collezione della nobildonna Lydia Bolla del 1933 è riportato il parere di Bernard Berenson che aveva attribuito l'opera ad un artista attivo a Padova agli inizi del Quattrocento, nella bottega di Squarcione.
Il dipinto è offerto con l'Attestato di Libera Circolazione.