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Old Master Paintings

Tuesday 27 November 2018, 11:00 AM • Rome

184

Album di disegni di Tommaso Minardi (Faenza 1787 - Roma 1871)

Estimate

€ 20.000 - 30.000

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Information

Drawings album by Tommaso Minardi
L’album si presenta come una raccolta di disegni di Tommaso Minardi, tredici sono vergati sui fogli dell’album stesso (cc. 1-12; 58), gli altri sono stati incollati a posteriori. La duplice genesi di questa raccolta è testimoniata dalla presenza di una doppia numerazione: una prima, caratterizzata da numeri apposti con inchiostro bruno in alto a destra sul recto di ogni foglio, e una seconda che numera a matita i singoli disegni. I tredici fogli utilizzati come supporto per il disegno dimostrano che l’album fu utilizzato da Minardi come taccuino nella sua fase giovanile. Oltre alla compatibilità stilistica con i fogli noti dell’artista, i disegni rivelano infatti una coincidenza con gli spostamenti attestati dalla sua biografia (G. De Sanctis, Tommaso Minardi e il suo tempo, Roma 1900; Tommaso Minardi: disegni, taccuini, lettere nelle collezioni pubbliche di Forlì e Faenza, a cura di M. Manfrini Orlandi e A. Scarlini, Bologna 1981; Disegni di Tommaso Minardi 1787-1871, catalogo della mostra a cura di S. Susinno, 2 voll., Roma 1982). Nella raccolta figura una copia dalla Disputa sull’incoronazione della Vergine di Jacopo Bertucci, conservata nella Pinacoteca della natia Faenza, e copie da opere bolognesi, talvolta accompagnate dalla scritta “TM Bologna 1808”, così come accade nella Scuola di matematica oggi conservata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (Disegni… 1982, p. 138, cat. 18).    Sempre fra quelli direttamente disegnati sull’album spicca una bellissima Adorazione dei pastori, tratta dai perduti affreschi di Nicolò dell’Abate in Palazzo Leoni a Bologna (Fogli della follia. Fortunato Duranti, visionario e romantico, a cura di A. Giovanardi, Rimini 2018, p. 48). Nelle pagine lasciate vuote dal maestro è stata in un secondo momento operata una collazione di disegni attribuibili a lui in grandissima parte. Si tratta di un’operazione attenta e coerente, poiché riunisce soprattutto studi realizzati nel medesimo contesto in cui era stato utilizzato il taccuino: alla c. 30 si trova, ad esempio, di nuovo l’indicazione “Bologna 16 apr.le 1808”, mentre altre copie risultano probabilmente eseguite sulla base di incisioni molto diffuse in ambito bolognese (copie da Correggio, Raffaello e Giulio Romano). In generale la maggior parte degli schizzi è realizzata durante i soggiorni giovanili dell’artista nell’Italia centro-settentrionale tra il 1808 e il 1812 (Disegni…1982, pp. 73-76). Compaiono infatti studi tratti da opere milanesi (il Cenacolo leonardesco), ravennati (dai mosaici di Sant’Apollinare Nuovo, ma anche dal ciclo di scuola giottesca di Santa Maria in Porto Fuori), senesi (è noto che i suoi disegni dal pergamo di Nicola Pisano illustrarono la Storia della scultura di Leopoldo Cicognara, edita tra il 1813 e il 1818). In numero minore compaiono poi schizzi riferibili a un momento più maturo, come attesta la presenza di opere romane. L’autografia dei disegni può dunque essere stabilita sia su base stilistica, sia per via del riuso fatto dall’artista di fogli precedentemente utilizzati per la corrispondenza, che riportano il suo nome e infine grazie al confronto delle filigrane con quelle rintracciate nelle carte dell’archivio personale di Minardi, conservato presso l’Archivio di Stato di Roma. Non ascrivibili alla mano di Minardi sono le varie composizioni floreali, lo schizzo di figure distese (c. 59v), il ritratto di uomo a pastello (c. 14v) e questo attesta che la collazione dell’album si deve alla mano di un attento collezionista e non al maestro stesso che era solito viceversa raccogliere gli album dei propri disegni dividendoli per soggetti (S. Ventra, Disegni di Tommaso Minardi in Accademia di San Luca. Il legato testamentario e altre acquisizioni, in "Horti Hesperidum", 1, 2014, pp- 303-350). La raccolta è un’opera di grande valore perché documenta la selezione dei modelli in fase giovanile da parte di Minardi e la formazione di un gusto che privilegia la produzione artistica del Tre e Quattrocento che si consoliderà nella cultura del maestro fino all’adesione al purismo e che coinvolgerà molti protagonisti del panorama artistico e culturale ottocentesco in Italia (S. Ricci, Agli albori del purismo: il riflesso degli "antichi maestri" nell’opera del giovane Tommaso Minardi, in La ricerca giovane in cammino per l’arte, a cura di C. Bordino - R. Dinoia, Roma 2012, pp. 241-261). Stefania Ventra

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