Stima
€ 4.000 - 8.000
Lotto venduto
€ 106.250
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Informazioni
lunghezza 61 cm.
La lama presenta decorazioni in oro alla base (kinatah emas) in stile del loto e un "panji penganten" che perfora il gandik. È lunga, dritta e in ottime condizioni. La forma piuttosto lunga e snella ricorda un po' i kris di Sumatra, in particolare quelli delle regioni di Padang e Riau nel centro dell'isola. Anche i greneng (piccoli uncini e denti sul lato sporgente della base) sono insoliti e non tipici giavanesi, ricordano anche i lavori di Sumatra/Malesia. Nel sud di Sumatra si trovavano le similitudini più importanti di Majapahit, il regno giavanese orientale che governò per secoli sull'arcipelago (XIII-XVI secolo). Anche l'impugnatura, originale, contemporanea alla lama, è una rarità, ha la forma degli antichi "tunggak semi" di Giava, la "Durga nascosta" con simbolismo Tantrico-Shivaitico. La tipologia di questa impugnatura è comune nei primi kris da noi conosciuti e può essere osservata nelle figure guardiane di Kertolo del periodo giavanese orientale (XIV-XV secolo) così come nei templi di Panataran e Sukuh a Giava. Le impugnature di questo tipo giunte sino a noi e ancora conservate sono poche. I vecchi manici dei keris sono spesso semplici ed essenziali, l'elemento importante era la lama, che era completamente nascosta dal sarung (fodero). Molto interessante è anche il fodero, adattato in Europa per essere indossato come "Hirschfänger" (paloscio da caccia), come era di moda all'inizio del XVII secolo. Lo "Skokloster keris" e altri simili recano la stessa caratteristica. Il fodero è stato rielaborato professionalmente in Europa, con aggiunta di accessori metallici con pregiati ornamenti decorati a motivi floreali in stile manieristico o barocco; ha due anelli di sospensione.