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In Napoli, per Salvatore Castaldi Regio Stampatore, 1680. In Folio p., artistica antiporta allegorica, pp. 96, una tavola raffigurante il Vicerè a cavallo, 28 tavole riguardanti le modalità dei festeggiamenti (le seguenti tavole sono ripetute: n° 1 - 2 - 4 - 6 - 8 - 10 - 12 - 18) e due tavole dalle caratteristiche straordinarie: la prima è una rappresentazione prospettica di Napoli con la cavalcata del corteo reale e la minuziosa descrizione di tutti i suoi partecipanti con lo sfondo della città dal Sebeto a Posillipo; la seconda incisione descrive l'anfiteatro creato davanti a Palazzo Reale per il carosello dei cavalieri e degli altri giochi nunziali. Ambedue le tavole sono da mettere in relazione con la "cavalcata" per la visita di Maria d'Austria eseguita nel 1632 da Alessandro Baratta; la seconda tavola è un rifacimento del rame "Teatro per il torneo con i carri allegorici..." incisa da Nicola Perrey per il volume di A. Cirino per la nascita del Principe di Spagna nel 1658, (Cfr. E.BELLUCCI Capolavori in festa, 2000 pp.249) nelle altre tavole minori sono riprodotti i cartelli delle varie quadriglie del carosello ornati da allegorie e stemmi. (Cfr. CECI, 1937 n° 146). Alcuni restauri. Antiporta e frontespizio allentati, qualche piccolo foro al frontespizio. Legatura coeva in piena pergamena, titolo calligrafico, tagli colorati. Questo esemplare fu esposto alla mostra “Civiltà del seicento” tenuta a Napoli dal 24 ottobre 1984 al 14 aprile 1985.
In questo lunghissimo «trionfo», in modo del tutto analogo alla rappresentazione svolta nella Tavola Strozzi due secoli prima, viene delineata una veduta prospettica della città dal mare, di cui sono minutamente descritti gli edifici ed i luoghi prospicienti al litorale. Il corteo, minutamente descritto, fino al ritratto dei personaggi intervenuti, si snoda convenzionalmente lungo il litorale orientale, così da avere come sfondo il paesaggio urbano dal mare. La città vi è rappresentata in tutto il suo sviluppo, da capo Posillipo (con lo sfondo di Pozzuoli) fino al Ponte della Maddalena ed alla Villa di Poggioreale. Nonostante la modesta altezza del quadro (cm.19), l'incisore riesce a rappresentare, secondo distinti tagli prospettici, quello che è ormai divenuto il tipico paesaggio della città dal mare, insieme ad innumerevoli dettagli architettonici e di costume. La cavalcata, può essere considerata, un'anticipazione della veduta di Napoli dal mare, realistica e non più a volo d'uccello che avrebbe trovato meno di un secolo dopo vasto credito presso i vedutisti del tempo. Bibliografia: De Seta, 1969; Pane, 1970; Pane-Valerio, 1988, pp.156-159.
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