Stima
€ 200 - 300
Lotto venduto
€ 1.536
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Informazioni
Verona, Antonio Andreoni, 1754. In 4°. Fregi xilografici al frontespizio e nel testo. Legato con [Lugiato, Andrea], Riflessioni sopra l'Arte magica annichilata, Venezia, Francesco Pitteri, 1755. Vignetta xilografica al frontespizio, rare annotazioni moderne manoscritte a matita. Legato conGraseri, Giovanni Battista,Propugnatio adnotationum criticarum in sermonem De Maria Renata Saga, adversus responsa P. Georgii Gaar [...], Venezia, Pietro Valvasense, 1752. Fregio xilografico al frontespizio. Legatura coeva in pergamena con tassello rosso con titolo e fregi impressi in oro al dorso. Note manoscritte alla prima carta della prima opera. Insieme nel lottoMaffei Scipione, Arte magica dileguata. Lettera [...] al padre Innocente Ansaldi dell'Ordine de' Predicatori.Verona, Agostino Carattoni, 1750. In 4°. Fregio tipografico al frontespizio, iniziali e testatina xilografica. Legato conLugiato, Andrea,Osservazioni sopra l'opuscolo che ha per titolo Arte magica dileguata [...]. Venezia, Simone Occhi, 1750, sporadiche fioriture. Legato con Replica alla risposta intitolata arte magica distrutta, Verona, Angelo Targa, 1751. Legato con Fiorio, Antonio, Arte magica distrutta, Trento, Brunati, 1750. Legato con Melchiori, Bartolomeo, Dissertazione epistolare [...] intitolato degli omicidi commessi con sortilegio, Venezia, Pietro Bassaglia, 1750. Legatura coeva in pergamena con titolo e fregi impressi in oro entro tassello rosso al dorso. § Insieme nel lotto Preati, Bartolomeo,L'arte magica dimostrata,Venezia, Remondini,1751. In 4°. § Insieme nel lottoun'altra miscellanea dedicata alla stregoneria e alle arti magiche.
Note Specialistiche
Interessante raccolta dei principali scritti dedicati al dibattito sorto attorno alla pubblicazione di Del congresso notturno delle Lammie pubblicata da Girolamo Tartarotti nel 1749. Tra questi figura la prima edizione de L'arte magica dileguata scritta dallo storico ed erudito di origine veronese Scipione Maffei (1675-1755) che critica il Tartarotti per non aver portato fino in fondo la critica illuminista e aver mantenuto un atteggiamento superstizioso nei confronti della magia, di cui l'abate roveretano non nega l'esistenza.