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Splendido esemplare di illustre provenienza (la biblioteca di Pellot) della prima edizione illustrata del Pastor Fido (la prima è del 1590). Si tratta di un dramma pastorale in endecasillabi e settenari di Giovan Battista Guarini, composto tra il 1583 ed il 1587 e ispirato a una pagina di Pausania. L'opera venne pubblicata per la prima volta a Venezia nel 1590, per essere poi rappresentata nel 1595 (o nel 1596) a Ferrara e nel 1598 a Mantova. Il pastor fido suscitò numerose polemiche per l'inosservanza del precetto aristotelico secondo cui elementi tragici ed elementi comici non potevano essere mescolati all'interno di una medesima opera, come invece avviene nel testo del Guarini. Il poema, ambientato in Arcadia, è una delle più famose opere del sedicesimo secolo, infatti può vantare più di cento ristampe. Ad esso si ispirarono numerosi compositori di madrigali, tra cui Giaches de Wert, Claudio Monteverdi, Sigismondo d'India, Alessandro Grandi, Tarquinio Merula e Heinrich Schütz. Il primo a trarne un'opera lirica fu Georg Friedrich Handel. Ne vennero tratte anche sei sonate un tempo attribuite ad Antonio Vivaldi ed oggi a Nicolas Chédeville. Le copie si trovano sovente mancanti del "Compendio". Gamba, 556. Razzolini, p.180; Gay / Lemonnyer, III, 665; Crescimbeni, II, 479; Melzi, II, 320; Piantanida, IV, 4076: "Questa edizione fu a ragione giudicata dal Crescimbene come la migliore di tutte"; Brunet, II, 1775: "Edition estimée et peu commune". Allacci, 604-605.