Informazioni
- Rarissima, equivalente a Fiat Nuova 500 “N”.
- Mai distribuita in Italia.
- Uno dei primi esemplari: primo anno di produzione.
- Completo restauro.
Immatricolazione e targhe italiane nuove, in ordine e aggiornate.
Eleggibilità
Giro di Sicilia. Eleggibile.
Targa Florio. Eleggibile.
Goodwood Revival. Eleggibile.
Coppa d’Oro delle Dolomiti. Eleggibile.
Coppa delle Alpi by 1000 Miglia. Eleggibile.
Winther Marathon. Eleggibile.
Nürburgring Classic. Eleggibile.
Provenienza
La Steyr-Daimler-Puch AG è stata un gruppo austriaco attivo in vari campi, dai veicoli di vario tipo (automobili, motocicli, biciclette, autobus), ai trattori, agli aerei e ai mezzi militari, fino ad alcune armi leggere. Questa denominazione, risultato di varie fusioni tra aziende già esistenti, è stata usata dal 1934 al 1990 ed è più conosciuta con la forma abbreviata Steyr-Puch. La casa austriaca è stata molto attiva nel settore dei fuoristrada. Dal giugno 1983 sviluppò e fornì alla Fiat il sistema a quattro ruote motrici per la Panda 4x4. Molto tempo prima, dopo la seconda guerra mondiale la Steyr-Daimler-Puch era diventata anche importatrice ufficiale della Fiat, riadattando le vetture italiane alle esigenze del mercato austriaco. Dal 1957 venne prodotta la Steyr-Puch 500 sulla base della Fiat Nuova 500, che era stata presentata lo stesso anno. La FIAT aveva riscosso un enorme successo con il modello "600". Tuttavia, grandi strati della popolazione italiana non avevano la potenzialità economica per acquistare un'automobile: un enorme bacino di potenziale clientela. Vittorio Valletta aveva incaricato Dante Giacosa di realizzare un'automobile “super-utilitaria” con costi di acquisto, uso e manutenzione estremamente ridotti. Giacosa si basò per il disegno della carrozzeria e lo schema tecnico a motore posteriore, sul progetto di Hans Peter Bauhof, giovane impiegato tedesco che aveva inviato a Torino i disegni di una micro-vettura. Per il motore, Giacosa optò per un bicilindrico longitudinale, raffreddato ad aria, che non riuscirà mai ad essere del tutto privo di vibrazioni a causa della scelta economico-progettuale dei pistoni affiancati nella rotazione. L'allestimento della prima serie era davvero spartano anche per l'epoca e, dopo soli tre mesi, Fiat corse ai ripari, aggiornando sia il motore che l'allestimento. La Steyr-Puch 500 è una vettura prodotta dalla casa automobilistica austriaca. Si tratta di una versione della Fiat Nuova 500 costruita su licenza della casa torinese in varie cilindrate e allestimenti dal 1957 al 1973. Le differenze con la versione italiana si caratterizzano in lievi interventi sulla carrozzeria e all'adozione di un motore boxer bicilindrico, più potente dell'originale Fiat, con cilindrate che partono dai 493 cm³ nel 1957, passano a 643 cm³ nel 1963 e a 660 cm³ nel 1964. Venne commercializzata anche la versione "Combi" o "Kombi", equivalente all’Italiana "Giardinetta". In base all'accordo con la FIAT i modelli austriaci non potevano essere venduti in Italia e nei paesi dove veniva distribuita la 500 prodotta in Italia, nonostante le Steyr-Puch fossero molto richieste per le loro prestazioni. Ne vennero prodotte quasi 60.000, comprendendo tutti gli allestimenti, in 16 anni.
L’auto
La Steyr-Puch 500, con telaio no. 5101050 è un esemplare costruito a fine 1957 e immatricolato nuovo nel gennaio 1958. Il modello, unico e prodotto fino a quel momento in un migliaio di esemplari, corrisponde alla coeva sorella italiana da cui derivava, la versione “N” di cui ereditava molte caratteristiche, come l'ampia capote in tela che scendeva fino al cofano posteriore e incorporava il lunotto in vinile; le ruote con cerchi da 12 pollici, fino a quel momento mai prodotti; le portiere “a vento”, cioè incernierate posteriormente; le griglie di aerazione che, dal 1959 verranno sostituite dai fanalini di posizione. Molte, tuttavia, erano le differenze con l’equivalente Nuova 500 “N” italiana, nei dettagli e nelle finiture di carrozzeria; spiccavano il diverso fregio anteriore ed il cofano posteriore con prese d’aria maggiorate per migliorare il raffreddamento. Anche gli interni erano diversi con finiture più curate e rivestimenti meno essenziali ma, soprattutto, era diverso il motore. Il motore Fiat, nato 479 cc con 13 hp, era appena stato portato a 15 hp ma non risolveva alcuni suoi difetti congeniti. Il motore Steyr-Puch, abbinato ad un cambio ZF, era radicalmente diverso: un bicilindrico boxer in alluminio raffreddato ad aria di 493 cc, che sviluppava una potenza paragonabile al motore Fiat sulla carta, con 16 hp dichiarati, ma era in pratica maggiormente sfruttabile, per l’erogazione più progressiva e meno ruvida, ed era decisamente migliore dal punto di vista delle vibrazioni e del comfort. La Steyr-Puch 500, con telaio no. 5101050 da sempre in Austria, è stata immatricolata in Italia nel 2013. È stata sottoposta ad un completo restauro di meccanica, carrozzeria ed interni, nel massimo rispetto delle caratteristiche, dei dettagli e della livrea d’origine. Si presenta con carrozzeria di colore rosso con cerchi crema ed interni bicolore, crema e beige. Il cruscotto, peculiare al modello per la sagomatura sul piantone, ha il tipico tachimetro a scala circolare in senso antiorario. La vettura monta quattro pneumatici Pirelli CN 54, nuovi con riproduzione del disegno d’epoca. La capote è nuova, la rara griglia anteriore originale è in perfetto stato. Il motore è del tipo corretto. Con i documenti, anche il “Typgenehmigungs-Bescheid”, documento di omologazione originale austriaco.
Stato dell’Arte
Completo restauro di meccanica, carrozzeria ed inte
Bibliografia
- Matthias Marschik, Martin Krusche, Die Geschichte des Steyr Puch 500: In Österreich weltbekannt, Verlagshaus Hernals, Vienna 2018.
- Friedrich F. Ehn, Das PUCH-Automobil-Buch, Weishaupt Verlag, Gnas 2019