Informazioni
- Dettagli e optional d’origine, come uscita di fabbrica.
- Perfettamente restaurata.
- Rarissimo esemplare della prima serie 911.
- Sicuro investimento e utilizzo a 360°.
Certificato Porsche, Certificato Deuschle Büro.
Documenti
Fahrzeugbrief (libretto di circolazione) e targhe tedesche dal 2017.
Eleggibilità
- Giro di Sicilia. Eleggibile.
- Targa Florio. Eleggibile.
- Rallye Monte-Carlo Historique. Eleggibile.
- Tour Auto. Eleggibile.
- Le Mans Classic. Eleggibile.
- Goodwood Revival. Eleggibile.
- Coppa d’Oro delle Dolomiti. Eleggibile.
- Coppa delle Alpi by 1000 Miglia. Eleggibile
- Winter Marathon. Eleggibile.
- Nürburgring Classic. Eleggibile.
- Pebble Beach Concours d’Elegance. Eleggibile.-
- Amelia Island Concours d’Elegance. Eleggibile.
- Chantilly Arts & Elegance Richard Mille. Eleggibile.
- Concorso d’eleganza Villa D’Este. Eleggibile.
Provenienza
Nella seconda metà degli anni cinquanta la Porsche 356 iniziava a sentire il peso degli anni. Il suo motore 4 cilindri era nato nel 1948 ed era derivato, come altre componenti, dalla Volkswagen Maggiolino. Per la progettazione della nuova vettura, Ferry Porsche si occupò della parte tecnica, affidando l'innovazione stilistica al figlio, Ferdinand Alexander "Butzi" Porsche. Venne deciso a priori di mantenere l’impostazione tecnico-stilistica della 356, con motore boxer raffreddato ad aria e montato posteriormente, ma con un'abitabilità sufficiente a ospitare 4 persone. Costruendola in serie, Porsche sarebbe entrata nel mercato delle Gran turismo "due litri", con un prezzo concorrenziale rispetto ai modelli costruiti artigianalmente da molti carrozzieri italiani, su meccaniche Alfa Romeo, Fiat e Lancia. Lo sviluppo tecnico non diede difficoltà che invece ci furono nella definizione della carrozzeria: il prototipo T7 non convinceva. Butzi si vide costretto ad abbandonare il punto programmatico dei 4 posti e ripiegare sulla configurazione 2+2, ottenendo una linea simile a quella adottata nel 1960 da Franco Scaglione per la 356 Carrera Abarth che, insieme alla T7, prefigura la futura 911. L'aspetto risultò subito molto equilibrato e dalla forte parentela stilistica con la 356. Per la nuova vettura venne scelta la sigla 901 e il primo esemplare, giallo, fu presentato al Salone dell'Automobile di Francoforte del 1963, con buoni apprezzamenti di pubblico e stampa. La commercializzazione, all'inizio del 1964, fu subito ostacolata dalla diffida della Peugeot ad usare la sigla 901, poiché depositaria di tutti i numeri a tre cifre con lo zero al centro per i suoi modelli. La Porsche fu costretta a modificare la sigla in 911. Pur ottenendo un buon successo di vendite, la 911 fu inizialmente investita da forti polemiche, soprattutto rivolte all'eccessivo prezzo di listino, rispetto a quello della 356, e alla tenuta di strada impegnativa. A seguito delle proteste, l'azienda decise di ridurre il prezzo e si impegnò, passo passo, a risolvere le carenze tecniche lamentate che avevano contribuito ad una diminuzione delle vendite. Venivano lamentate soprattutto il comportamento nervoso della vettura, l'instabilità direzionale oltre i 130 km/h e il notevole effetto sottosterzante. La 911 definitiva disponeva di sospensioni a 4 ruote indipendenti con barre di torsione, 4 freni a disco e cambio meccanico a 5 rapporti. Il 6 cilindri boxer raffreddato ad aria e alimentato da 2 carburatori Solex triplo corpo aveva una cilindrata di 1991 cc e una potenza massima di 130 hp. Da metà 1966 la gamma di modelli iniziò ad ampliarsi e molte furono le modifiche che si susseguirono fino al 1973, anno di debutto della cosiddetta serie “G” che introdurrà cambiamenti ancora più sostanziali e riconoscibili.
Il Progetto ID|EM WorksIDEM è una parola latina che significa ‘stesso, medesimo’, ed è anche un acronimo sillabico in inglese tra le parole ‘IDentity’ ed ‘EMotion’: in una sola parola l’essenza stessa di un progetto: ID|EM è un brand dedicato al restauro, alla personalizzazione e all'elettrificazione delle vetture Porsche 911, con l'intento di soddisfare i desideri non solo degli appassionati di auto classiche, ma di tutti coloro che desiderano un veicolo di alta qualità, qualunque sia la loro preferenza. Nel dettaglio, le proposte IDEM Works sono le seguenti. Restauro "State of the Art" da km 0 delle classiche vetture Porsche 911 "modello F" (IDEM Renaissance). Vetture Porsche 911 nuove, completamente personalizzate e immatricolate in sede internazionale, realizzate sull’esempio di una Porsche 911 restaurata esistente (IDEM Twins). Personalizzazione 'Atelier-Style' e registrazione di una Porsche 911 esistente (IDEM Custom). Serie su misura di auto in esemplare unico registrate sulla base di vetture Porsche 911 "Sondermodell" (IDEM Unique). Elettrificazione delle vetture Porsche 911 classiche (IDEM 9ELHeaven). IDEM ripristina e modifica le automobili Porsche esistenti per i suoi clienti, tutte le realizzazioni sono numerate, archiviate e registrate.
L’auto
La Porsche 911, telaio no. 304314 è una “serie 0” del 1966 (prodotto dal 1964 al 1966), il primissimo modello di 911, uscita dalla fabbrica con carrozzeria Porsche ed immatricolata il 16 maggio 1966, poco prima della commercializzazione del nuovo “model year” 1967 che introduceva le versioni Targa, S ed S Targa. Ha un motore 2.0 litri tipo 901/05 no. 907563, con due carburatori triplo corpo non più Solex, ma Weber 40 IDA C1, capace di 130 hp e trasmissione tipo 901/02. È una IDEM "Renaissance", un restauro allo stato dell'arte e a km zero di una Porsche 911 classica. L'auto è un modello F (prodotto dal 1964 al 1973). È una SWB, più reattiva nel comportamento su strada rispetto alle Porsche post-1968 ed è un modello decisamente raro sul mercato. Questa vettura è stata consegnata nuova negli USA ad una conosciuta famiglia di avvocati a New York, e reca ancora la targhetta originale Porsche in ottone ‘Especially for’, al tempo utilizzata per distinguere le vetture con una dotazione speciale. È stata sottoposta ad un processo di restauro totale che è terminato nel 2017 ed è attualmente a km0. Si presenta con specifiche originali, esattamente come uscì di fabbrica cinquantatré anni fa. La combinazione di colori interni-esterni è quella originale: la Porsche 911, telaio no. 304.314, si presenta verniciata color beige sabbia con interni in similpelle beige. Monta cerchi in acciaio con coprimozzi cromati, ha corona del volante e plancia in legno. Sono presenti gli optional con cui era stata ordinata: tappetini in velluto, cinture di sicurezza, estintore, accessorio estensibile per fissare le valigie, lampada a mano, riscaldamento Webasto. Presente anche la radio originale Blaupunkt Frankfurt, ma viene consegnata smontata, per preservare l’integrità della rara plancia in legno. La vettura è dotata di poggiatesta sui sedili anteriori (specifica per modelli USA) ha tutte le specifiche del modello per l’esportazione USA, dispone di documenti Tedeschi ed è pronta per l'uso su strada. L'auto ha doppia certificazione internazionale, da parte del dr. Jochen Bader* (ispettore indipendente - ex responsabile tecnico di Porsche Classic, assoluto riferimento internazionale per Porsche 356 e 911) e del Deuschle Büro (ispettore ufficiale per CLASSIC DATA), e dispone di certificato d’origine Porsche. È disponibile la documentazione completa con foto dei lavori di restauro. Porsche ha costruito 1.708 auto con queste specifiche di modello (il dato non differenzia il mercato di destinazione e/o eventuali specifiche per mercato). Si stima che molto meno della metà di questa produzione sia ancora in circolazione oggi e non più del 15% di questa quota dovrebbe essere in condizioni originali o ripristinata all'originale, come questa vettura.È sempre più rara l’occasione di trovare una Porsche 911 della primissima serie, specie se in queste condizioni di restauro completo e filologico, con tutti i dettagli che la distinguono dai modelli che la seguirono in ben 55 anni di storia ininterrotta. Un unico filo conduttore accomuna tutte le 911, ma l’appassionato distingue le peculiarità di ogni versione ed in questo esemplare prima serie, tutti i dettagli, dai particolari cromati alla scritta “911” sul cofano motore diversa da tutte le seguenti, sono entusiasmanti ed inestimabili.
Stato dell’Arte
Restauro totale.
Bibliografia
- Lothar Boschen, Jurgen Barth, Porsche un successo, Libreria Dell'automobile, Milano 1987.
- Mauro Borella, Porsche 911 1963-1998, Giorgio Nada Editore, Milano 2011.
- Sigmund Walter, Joerg Austen, Porsche 911, Evoluzione e Tecnica dal 1963 a oggi, Giorgio Nada Editore, Milano 2009.
- Joerg Austen, Porsche 911, Rally e Competizione, Giorgio Nada Editore, Milano 2008.