Stima
€ 24.000 - 30.000
Lotto venduto
€ 25.623
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Informazioni
- Conosciuta da tutti come “Isetta”.
- La prima di tutte le “bubble-car”, la prima di tutte le city-car.
- Ancora oggi stupisce per il suo design futuristico.
- Assoluta icona post-moderna.Sicuro investimento.
Immatricolazione targhe italiane recenti, in ordine.
Eleggibilità
Giro di Sicilia. Eleggibile.
Targa Florio. Eleggibile.
Goodwood Revival. Eleggibile.
Coppa d’Oro delle Dolomiti. Eleggibile.
Coppa delle Alpi by 1000 Miglia. Eleggibile.
Winter Marathon. Eleggibile.-
Nürburgring Classic. Eleggibile.
Pebble Beach Concours d’Elegance. Eleggibile.
Amelia Island Concours d’Elegance. Eleggibile.
Chantilly Arts & Elegance Richard Mille. Eleggibile.
Concorso d’eleganza Villa D’Este. Eleggibile.
Provenienza
La BMW Isetta ha una storia particolare: benché prodotta dal colosso tedesco, bisogna ricondurre la sua origine alla stravaganza italiana. Fu infatti Renzo Rivolta, fondatore della ISO Autoveicoli Spa, un’azienda di origine genovese, che ideò, insieme a due giovani ingegneri aeronautici, Ermenegildo Preti e Pierluigi Raggi, la prima vettura denominata ISO Isetta. Rivolta aveva già affrontato il tema della motorizzazione di massa, cercando nuove soluzioni che fossero pratiche ed economiche, costruendo la Isomoto, che stava a metà tra una vera moto ed uno scooter e, già nel 1952 iniziò a costruire una vettura in grado di coprire il divario tra i prezzi delle moto e quelli delle primissime utilitarie. Fu in occasione del salone di Ginevra del 1954 che l’Isetta italiana fu notata dalla BMW, la quale allacciò i rapporti con Rivolta ed acquistò la licenza del progetto; tale accordo diede nascita alla BMW Isetta nel 1955. L’Isetta fece discutere per la conformazione davvero inusuale del suo corpo vettura con linee ovoidali, la sua dimensione compatta e soprattutto per la parte frontale, costituita da un maxi-portellone con parabrezza panoramico, che serviva come (unica) porta per accedere alla vettura. Il particolare disegno della vetratura dell'Isetta fu il frutto della consulenza di Giovanni Michelotti. Il tetto era in tela, srotolabile, in maniera da trasformare l'Isetta in una vetturetta aperta. Le due ruote posteriori erano molto ravvicinate tra loro, per evitare la necessità di installare un differenziale, che avrebbe comportato un aumento dei pesi, della complessità meccanica e dei costi. La BMW migliorò l’aspetto meccanico, rendendo la marcia più fluida, specie nelle salite, sostituendo il motore monocilindrico a due tempi con un motore più “trattabile”: un monocilindrico quattro tempi derivato da quello della moto R25/3, con cilindrata da 245 cc, capace dell’onesta potenza di 12 hp. Per quanto riguardava il telaio, la differenza più notevole stava nell'avantreno, non più con tamponi in gomma, ma con delle vere e proprie molle elicoidali in acciaio. La presentazione alla stampa della nuova Isetta marchiata BMW avvenne il 5 marzo 1955. La denominazione ufficiale della vettura tedesca fu BMW 250, mentre il nome Isetta continuò ad essere molto utilizzato anche in Germania, ma solo come soprannome. All'epoca del debutto, la Isetta fece scalpore: effettivamente, era da considerarsi veramente all’avanguardia. Una vettura completamente diversa dal contemporaneo parco circolante, sia per quanto riguarda il corpo vettura, sia, soprattutto, per la razionale e intelligente scelta nella disposizione di tutto ciò che serviva a rendere questo piccolo mezzo di trasporto una vera e propria automobile a tutti gli effetti, vivibile e maneggevole. In molti l'hanno, in seguito, definita geniale. La BMW 250 fu un vero e proprio successo, divenne la prima vettura utilitaria a bassi consumi prodotta in serie, e fu grazie ai guadagni provenienti dalle vendite di questa piccola utilitaria che la casa tedesca trovò la liquidità per riprendere la ricerca e lo sviluppo di nuovi modelli di auto da lanciare sul mercato. Una nuova versione Isetta della BMW Motorrad è stata ipotizzata nel 2007. Nel dicembre del 2010, la Isetta è stata pensata come veicolo di riferimento per il progetto BMW chiamato BMW Mega City Vehicle.
L’auto
La BMW 250, telaio no. 463235, è una delle ultime Isetta prodotte dalla casa tedesca, che cessò la produzione nel 1962, dopo avere venduto più di 160.000 esemplari. La BMW 250 mantiene ed esalta i punti di forza dell’Isetta italiana. Il già citato propulsore a quattro tempi, mantiene la stessa velocità massima della ISO, di 85 km/h. Un valore ragguardevole per il tipo di vettura e per l’epoca; velocità che si può mantenere per lunghi tratti. La versione tedesca ha, inoltre, i finestrini abbassabili e un impianto di riscaldamento che la rende più confortevole. Esternamente, si distingue anteriormente per la posizione rialzata dei fari; posteriormente, per il nuovo disegno di griglia di raffreddamento e cofano motore. La BMW 250, telaio no. 463235, di provenienza tedesca, è stata immatricolata in Italia nel 2006 ed ha documenti in regola ed aggiornati. Completamente restaurata, si presenta in uno stato eccellente, verniciata in bicolore verde chiaro/bianco. Tutti i dettagli ed i fregi corretti sono presenti. Gli interni in finta pelle beige, sono perfetti. Molti dettagli introvabili, come le targhette di istruzioni per inserire le marce o le alette parasole trasparenti scurite in verde. Un’icona dell’immaginario moderno, amata da artisti e registi visionari, per il suo aspetto unico e futuribile, proveniente da un futuro alternativo. Divertente come un incredibile giocattolo. Concreta come un solido investimento.
Stato dell’Arte
Completamente restaurata. Eccellenti condizioni.
Esposizione
Bibliografia
- R.m. Clarke, BMW Isetta 1953-1964, Brooklands Books, UK 1997
- Andy Schwietzer, Manfred Seehusen, BMW Isetta Ein Auto Bewegt die Welt, Bodensteiner Verlag, D 2004
- Halwart Schrader, Isetta & Co: liebenswerte Kleinigkeiten, Motorbuch Verlag, D 2014