Stima
€ 200 - 300
Lotto venduto
€ 640
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Informazioni
cm 20,5 x 30,8
firmato in basso a destra: Sala Vitale
Esposizione
Bibliografia
Pochissime sono le notizie sull'artista, morto a soli trentadue anni. Autore di ritratti, soggetti storici, letterari e religiosi tra neoclassicismo e gusto romantico, Vitale Sala si forma a Milano tra l'Accademia di Brera e lo studio di Pelagio Palagi. Fra il 1816 e il 1823 partecipa ai concorsi accademici e nel 1823 viene premiato con l'opera Dante incontra Paolo e Francesca (Milano, Accademia di Brera). Fu attivo soprattutto come frescante, lavorando essenzialmente tra Piemonte e Lombardia: a Milano, nella chiesa di San Vincenzo con Palagio Palagi, nella basilica di Santo Stefano e nella chiesa di San Nazaro (1820-1830); a Novara, nel Duomo (1831-1834); ancora con Pelagi, nelle residenze sabaude di Stupinigi e a Racconigi (1833-1835). Il soggetto dello studio in esame è identificabile con la morte di Cesare, di cui rispetta l’iconografia del gruppo di togati che pugnala concitatamente l’uomo già disteso in terra. Va, tuttavia, rilevata un’incongruenza nella figura di Cesare, raffigurato con una lunga barba e con la corona e lo scettro con l’aquila, simboli del potere imperiale di cui non era stato insignito il dittatore a vita. La lunga barba e i capelli fluenti, inoltre, sono pertinenti all’immagine tradizionale di Giove piuttosto che a quella di Cesare.