Stima
€ 1.500 - 2.500
Lotto venduto
€ 3.072
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Informazioni
altezza cm 40,5 (esclusa la base)
firmata sul retro della base: P. MORBIDUCCI
Sulla base in marmo: tracce di antico cartellino di esposizione con numero di riferimento (128 ?); sulla destra, cartiglio metallico Ventrella / Roma / Corso Umberto 168.
Insieme nel lotto, placchetta in bronzo, cm 8,2 x 6.
Formatosi tra l'Istituto di Belle arti, il Museo Artistico Industriale e la Scuola della Medaglia, Publio Morbiducci indirizza da subito la sua produzione nei campi della grafica, delle arti applicate e della scultura. Se la sintesi formale della prima produzione mostra evidenti influssi secessionisti, nel corso degli anni Venti e Trenta il linguaggio si orienterà verso un più compatto e sintetico plasticismo in cui convivono classicismo e suggestioni déco con un timbro che si farà via via sempre più più magniloquente, anche in relazione alle numerosissime commissioni pubbliche – monumenti, allestimenti, ma anche medaglie e opere di grafica – in cui l'artista venne coinvolto. A finalità celebrative doveva rispondere probabilmente anche quest’opera, ritraente un milite dell'Africa Orientale Italiana, come si evince da una placchetta in bronzo (offerta nel presente lotto) conservata presso la collezione Mantura e raffigurante in altorilievo lo stesso soggetto con l'iscrizione M.V.S.N. DELL'A.O.I. 1FEBBRAIO XVII. E' possibile quindi che si tratti di un bozzetto per un bronzo di maggiori dimensioni realizzato per celebrare nel 1939 il sedicesimo anniversario della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.). Nata dall'accorpamento tra le Squadre d'azione del Partito Nazionale Fascista (Camicie nere) e la milizia dei Sempre Pronti per la Patria e per il Re dell'Associazione Nazionalista Italiana (Camicie azzurre), la M.V.S.N. era stata istituita il 1 febbraio 1923 come milizia del Partito Nazionale Fascista e successivamente si sarebbe qualificata come una delle principali forze armate dello stato. Tra i diversi reparti in cui era strutturata figurava anche quello della Milizia Coloniale, con guarnigioni in Libia, nel Dodecaneso e nell'Africa Orientale, quest'ultima creata dopo la conquista dell'Etiopia (1936).
Il piccolo bronzo mostra il milite nella tradizionale uniforme, con la bisaccia a tracolla, il cappello boero, il fucile dietro le spalle. La giubba è tuttavia assente, la camicia è aperta e le maniche sono arrotolate a dare così più enfasi al vigore muscolare; la figura è infatti colta nell'azione, la mano destra serrata in un pugno mentre la sinistra brandisce nell'aria il pugnale d'ordinanza.
Rispetto al più rigido sintetismo di molte opere monumentali, questo Milite dell'Africa Orientale, nelle sue forme slanciate, nel modellato sintetico e nell'impeto dinamico, presenta quei tipici caratteri di elegante stilizzazione formale che contraddistinguono la sua plastica di minori dimensioni. Poiché di tale commissione celebrativa non esiste menzione sia nella bibliografia sull'artista che nell'archivio Morbiducci, è possibile che l'opera finale non sia stata mai realizzata.
Sabrina Spinazzè