Informazioni
Provenienza
Note Specialistiche
… La moneta è estremamente rara, non essendo presente nei medaglieri delle principali raccolte italiane ed europee. Il riferimento tipologico si deve al Cohen, che lo cita al n. 1083, e si riferisce ad un esemplare presente in una collezione privata di Jean-Baptiste Jules Charvet (1824-1882).
Un esemplare simile è conservato presso il Museo Nazionale Romano, proveniente dalla Collezione Gnecchi; in realtà sembrerebbe trattarsi piuttosto del tipo annoverato dal Cohen al n. 1084, che sostanzialmente differisce per la presenza ulteriore al rovescio di due figure femminili, che accompagnano Ercole.
La pubblicazione di riferimento sopra citata, The Roman Aurei Catalogue, di X. Calicò E., Barcellona 2003, riporta esclusivamente l’immagine di questo esemplare.
Nelle aste internazionali degli ultimi ventidue anni compare questa moneta nelle vendite sopracitate e un altro esemplare, venduto da Stack's Bowers Galleries January 2013 N.Y.I.N.C. n. 5014. in conservazione nettamente inferiore, ma certamente battuto dagli stessi conii.
La tipologia del rovescio di questa rara moneta sembra avere un personale riferimento, l’Ercole di Gades, patrono della Spagna, la provincia in cui le famiglie di Traiano e Adriano si erano stabilite generazioni prima. La madre, Domizia Paulina, proveniva proprio da Gades, una città ricca, che era certamente la città più antica della Spagna e da molti considerata il più antico insediamento fenicio dell'ovest. Sebbene il significato preciso del tipo non sia noto, potrebbe far riferimento alla dedica di un tempio di Ercole di Gades sulle rive del Tevere.
Sono tre i tipi principali che ricordano questo evento: il tipo qui illustrato, un altro simile, ma con Ercole accompagnato da due ninfe, e un terzo raffigurante Ercole in piedi accanto al dio fluviale Tevere e alla prua di una nave. Quest'ultimo tipo reca l'iscrizione supplementare HERC GADIT, che sembra offrire la prova decisiva, che la serie si riferisce specificamente a Ercole di Gades. …
La moneta offerta in questo lotto è stata dichiarata reperto archeologico di interesse culturale particolarmente importante ex artt. 10, c. 4, lett. b) e 13 del D.Lgs. 42/2004, come da Decreto della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale del Piemonte n. 195 del 12/10/2018.