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Libri, Autografi e Stampe

giovedì 04 luglio 2024 e venerdì 05 luglio 2024, ore 10:30 • Roma

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Vico, Giambattista

Principi Scienza Nuova, 1725

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Informazioni

Napoli, Felice Mosca, 1725. In 12°, 161 x 95 mm. Fregio calcografico al frontespizio, capilettera e titoli correnti, ESEMPLARE IN BARBE, consuete bruniture della carta, legatura coeva in pieno vitello biondo con impressioni a secco ai piatti, cornice dorata ad unico filetto, al dorso 5 nervi a separare sei comparti con decorazioni in oro, titolo su tassello in pelle nera, mancanze alla cuffia superiore e difetti a quella inferiore e alle cerniere. Esemplare Marzorati, n.915 del suo catalogo. ECCEZIONALE COPIA RECANTE CORREZIONI AUTOGRAFE DI VICO alle pp.35, 46, 59, 60, 61, 108, 142, 173, 249, 267, cartouche di 3 righe incollato sul verso dell'ultima pagina del testo ad emendarlo. Altre pagine recano integrazioni e revisioni di testo probabilmente attribuibili a lettori vicini a Vico, essendo risaputo l'invio che Vico stesso farà di diversi esemplari (circa 30) della presente edizione ad amici a lui vicini.  

Note Specialistiche

Rarissima prima edizione della Scienza Nuova di Vico, un esemplare genuino, intonso, con correzioni manoscritte al testo fatte da Vico stesso. Opera storiografica fondamentale, la Scienza Nuova fu "il veicolo con cui il concetto di sviluppo storico entrò finalmente nel pensiero dell'Europa occidentale" (PMM).

E' nota la storia della presente edizione, che nelle intenzioni di Vico doveva essere ben più corposa, ma il mancato finanziamento del Principe Corsini lo
indusse a stampare una versione diversa e ridotta rispetto al manoscritto originario. Tirata in 1000 copie a proprie spese, elaborata in un mese circa, l'edizione presenta una sua facies caratteristica e peculiare. "La Scienza Nuova del 1725 rappresenta una scrittura di grande linearità e precipua bellezza sulla quale il consueto bisogno di Vico di ritornare sulle sue opere per ripensarle e perfezionarle non ebbe modo, se non estremamente contenuto, di esercitarsi nei tempi esigui della sua lavorazione per la pubblicazione e della sua stessa prima cirocolazione. (Nuzzo, p.xxv)

“Va osservato che la pratica che caratterizza l’insieme degli interventi autoriali effettuati sulle copie del testo del 1725 non risponde ad una strategia sistematica quale quella” [applicata] per l’edizione 1730. Il ristretto tempo di lavorazione del volumetto del 1725, e il desiderio di farne circolare numerose copie nei tempi più brevi, sono dunque ragioni che limitarono di fatto questa circostanza, ma non contraddicono in ultimo, la congeniale pratica di Vico del porsi come un “frequentatore abituale della tipografia, preoccupato di correggere gli errori più vistosi o di personalizzare – dal punto di vista non solo della forma, ma anche del contenuto – copie destinate a particolari personaggi” (Sanna, Nota, p.17) – pp.XVII-XVIII.”
Enrico Nuzzo ha potuto collazionare 35 dei 36 testimoni censiti (uno risulta disperso) ed ha rilevato diverse fasi correttorie: le varianti di stampa, presenti in pochi esemplari ma presumibilmente più frequenti di quanto sia stato rilevato; le correzioni introdotte direttamente nel testo, senza poter intervenire a quel punto della tiratura sulle forme tipografiche (pen corrections) “dopo la Conchiusione, delle già rammentate AAR [Aggiunte, Ammende e Ripruove]”; l’apposizione del cartiglio alle righe della penultima carta, dopo aver stampato il foglio. “Un ulteriore, ovviamente particolarmente rilevante, tipo di intervento sul testo edito (pertinente dunque ad una quarta fase) è rappresentata dall’apposizione, sui 23 testimoni postillati, di un numero significativo, pur se complessivamente non copioso (meno di una trentina), di annotazioni autografe: prevalentemente correzioni vergate nel corpo della linea, con rare aggiunte marginali. La massima parte di tali emendamenti riguarda l’introduzione di lezioni ‘correttive’, su refusi; assai limitate sono invece le varianti definibili sostanziali, o ‘migliorative’, di ripensamento. Ai fini di rilevanti considerazioni di ordine ecdotico, a questo dato va collegato quello dei tempi assai ravvicinati, rispetto alla pubblicazione dell’opera, del lavorio di interventi sui testimoni.” p.XIX
“Certo è che la collazione dei testimoni attesta, come già rilevato, la mancanza di una cura da parte dell’autore tale da apportare sistematicamente su di essi un insieme di correzioni e aggiunte [come invece accadrà nel 1730]. (…) La massima parte degli interventi sul testo, nel corso della sua stampa o in tempo immediatamente posteriore ad esso, riguardò la correzione di refusi. (…) l’insieme degli interventi seriori alla pubblicazione del testo, collocabile strettamente a ridosso della pubblicazione dell’opera, non definisce in nessun modo una fase di evoluzione della meditazione vichiana (…)”. p.XXVI.
Giambattista Vico, La Scienza Nuova 1725, a cura di Enrico Niuzzo. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2023.


Primo elenco sommario delle correzioni/integrazioni manoscritte rinvenute nel testo: p.18 l’Utilità con la forza; p.21 [altra mano]; p.27 Annio; p.29 minori; p.35 tutta l’Interpretazione; p.43 diffinito [altra mano]; p.50 e nella sacra Scrittura Deus Garantum Nostrorum [altra mano]; p.59 Adunanza; p.60 per; p.61 e [più altre minime correzioni]; p.80 di azioni [altra]; p.108 fin da?; p.142, correzioni; p.173 grande [altra]; p.249, correzioni; p.267 comandando.

Brunet V, 1175; Croce I, p. 1; Nicolini Bibliografia Vichiana I, p. 37ff; Nicolini Opere III, p. 335ff.; Printing and the Mind of Man 184. Marino Parenti, Notizia bibliografica sulle edizioni originali della 'Scienza Nuova', G. C. Sansoni, c.1950.

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