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Libri, Autografi e Stampe

giovedì 04 luglio 2024 e venerdì 05 luglio 2024, ore 10:30 • Roma

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Architettura - Alberti, Leon Battista

De re aedificatoria, 1485

Stima

€ 3.000 - 5.000

Lotto venduto

€ 8.910

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

Firenze, Nicolaus Laurentius Alamanus, 29 dicembre 1485. In 2°. 267 x 207 mm. Carta a1r bianca, a1v con dedica a Lorenzo de Medici, a2r inizio testo, X7v colophon, in fine ode al lettore di “Baptista siculus”, al verso registrum, 34 righe, carattere romano, spazi di 6 e 7 righe con letterine guida, manca il fascicolo K di otto carte, restauro al margine esterno bianco dell'ultima carta contenente l'errata e al margine inferiore della prima, altrimenti ESEMPLARE FRESCHISSIMO. Legatura del sec. XIX in mezza pelle marrone e cartone, cuffie rovinate. Esemplare "duplicato" della Biblioteca Trivulziana di Milano, come da relativo timbro apposto in fine volume.   

Note Specialistiche

PRIMA EDIZIONE DEL PRIMO TRATTATO SULL'ARCHITETTURA A STAMPA.

Editio princeps, curata da Angelo Poliziano e dedicata a Lorenzo de' Medici. Letterato, difensore della lingua italiana, moralista, matematico, ma soprattutto teorico dell'arte e architetto, l'Alberti si guadagnò una fama universale a partire dal Rinascimento. A meno di un secolo dalla sua morte, era ancora un'autorità e Vasari, nella prima edizione delle sue Vite, rese omaggio al “Vitruvio fiorentino”. Per Alberti, l'architettura era l'arte per eccellenza, quella che meglio contribuiva all'interesse pubblico, la forma più alta del Bene. Negli anni Quaranta del Quattrocento, su richiesta di Lionello d'Este, Alberti intraprese un commento al De architectura di Vitruvio. Il De re aedificatoria , diviso in dieci libri come il trattato vitruviano, fu il primo trattato di architettura del Rinascimento. Alberti fu presto citato da umanisti e scrittori, come Rabelais in Pantagruel, come pari non solo di Vitruvio, ma anche di Euclide e Archimede. Nell'introduzione al libro, Alberti discute il ruolo dell'architettura nella vita sociale. 
Secondo Fowler, l'Alberti iniziò a lavorare al suo trattato verso la metà del XV secolo e migliorò e revisionò l'opera fino alla sua morte, avvenuta nel 1472. Circa tredici anni dopo, la sua opera fu pubblicata grazie agli sforzi del fratello. L'Alberti, che fu architetto di diversi importanti edifici rinascimentali, tra cui la Basilica di San Sebastiano e Sant'Andrea a Mantova, Santa Maria Novella e Palazzo Rucellai a Firenze, basò la sua opera sul De Architectura di Vitruvio, suddividendola in dieci libri che descrivono la costruzione di palazzi e chiese, i materiali, la costruzione e l'ornamento di edifici sacri e profani, oltre a una sezione dedicata al restauro degli edifici.
"In accordance with classical principles, the principal elements of architecture are defined as beauty and ornament. Beauty is essentially harmony, the correct proportions of the parts" Alberti considers architecture not only for ecclesiastical purposes or private patrons, but for the first time particularly as a civic activity. His book includes a scheme for building a whole new town, the earliest printed example of town planning" (PMM 28).




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