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Note Specialistiche
"A piccoli ferri, a compartimenti di grandezza e forma varia, tutti seminati di piccoli disegni, tranne lo specchio che presenta sovente le armi del possessore. Questo tipo di legatura comincia a diffondersi durante il regno di Enrico III, figlio di Caterina de’ Medici, nella seconda metà del Cinquecento e fu di gran moda nel Seicento anche in Italia. In dettaglio, le volute che compongono i fregi e le cornici sono tracciate con tre filetti, due vicini e uno più lontano. Le volute costruiscono degli spazi nei quali si collocano rami e fogliami. Al centro sta un vuoto, dove può trovar posto uno stemma, una placca o altro. La decorazione è più fitta e più carica che non nel gusto di Grolier e Maioli. Lo stesso Grolier però aveva fatto eseguire una legatura di questo tipo alla fine della propria vita, tra il 1558 e il 1565, dimostrando disponibilità nei confronti del gusto moderno e sperimentando forme di decorazione insolite rispetto al suo stile tradizionale. La designazione convenzionale di legatura à la fanfare risale però al secolo scorso: nel 1829 il libraio e bibliofilo Charles Nodier fece rilegare dal noto legatore Thouvenin un esemplare dell’opera di Jean Presvot, Fanfares et courvées abbadesques, stampata a Chambéry nel 1613." (Pietro Rotelli, on line).