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Acquaforte, Roma 1765, incisa in 12 rami. Esemplare in tiratura databile ai primi del’800, con margini, leggere ossidazioni. Entro cornice moderna.
Celebre e monumentale veduta prospettica di Roma, presa a volo d’uccello dal Gianicolo e datata “1765” sulla lapide a sinistra contenente la dedica a Carlo III, con le armi di Spagna affiancate dalle personificazioni della Pace e della Guerra. In basso al centro, nel secondo foglio da sinistra, il ritratto dell’autore intento a disegnare la veduta. Sotto si trova "l’Indice delle cose notabili diviso in otto giornate", che elenca 390 siti e monumenti i cui numeri rimandano alla celebre guida di Vasi, l’Itinerario istruttivo diviso in otto giornate per ritrovare con facilita tutte le antiche e moderne magnificenze di Roma. Con le monumentali piante topografiche di Roma prodotte da Antonio Tempesta, Giovan Battista Falda e Giovan Battista Nolli, il Prospetto di Roma rappresenta il culmine della storia incisoria sulla città. A differenza degli sforzi precedenti la visione di Vasi appare come un immenso disegno prospettico che la raffigura come allora appariva dal giardino di Villa Corsini, in cima alla collina del Gianicolo. Vasi inventò diversi aggiustamenti alle regole prospettiche allora esistenti, tra cui l’allungamento verticale della parte inferiore dell’immagine. Giuseppe Vasi (1710 – 1782) fu incisore, architetto e vedutista. Tra il 1746 ed il 1761 Vasi pubblicò 10 volumi con incisioni dei monumenti di Roma. In questo periodo il periodo barocco di Roma si avvicinava alla sua fine, così che le sue stampe costituiscono una specie di inventario. Tra i suoi allievi si conta Giovanni Battista Piranesi. L’obiettivo di Vasi era la rappresentazione della Roma del proprio tempo. Per formazione Vasi era un architetto ed era quindi in grado di rappresentare i monumenti di Roma con precisione in tutti i dettagli. Esemplare in tiratura databile ai primi del’800.
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