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Roma, Crispino Puccinelli, 1824. In 2°, fogli sciolti in barbe. Frontespizio con vignetta calcografica, piccolo strappo senza perdita al margine davanti di alcune carte.
Figlio di Alessandro, capomastro di San Pietro, Nicola Zabaglia iniziò a lavorare alla fabbrica di San Pietro nel 1686 come semplice muratore, ma, in breve tempo, grazie alla sua ingegnosità nel progettare e realizzare diverse apparecchiature, riuscì ad ottenere uno "studio" nella soffitta della navata centrale della basilica, dal quale poteva sovrintendere ai lavori di manutenzione. Il massimo onore tributatogli in vita fu la pubblicazione del volume "Castelli e ponti". L’edizione in folio nacque da un progetto che risale al 1714 (Marconi, 2004, p. 46), allorquando il talento di Zabaglia doveva essere già pienamente emerso. Il progetto editoriale, caldeggiato da papa Clemente XI, fu interrotto nel 1722 alla di lui morte, ma ripreso sotto Benedetto XIV, nel 1741, per essere dato alle stampe nel 1743.
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