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(Al Colophon:) Argentorati (Strasburgo) in aedibus Schureianis Ann. MDVI (1506) XII Kal. April 1506. In 4°, 100 cc. non numerate. Legatura in mezza pergamena, titolo calligrafico. Nota di possesso al frontespizio di Gian Pietro Muratori, (Cavalese 1708-1792, parroco di Isera dal 1746 al 1790).
Rara edizione, non citata dal Brunet dal Graesse, in esemplare di interessante provenienza: la biblioteca settecentesca del parroco di Cavalese Gian Pietro Muratori, di recente studiata (La biblioteca di Gian Pietro Muratori a Cavalese, Trento, 2006). Il De excellentibus ducibus exterarum gentium in genere negli antichi manoscritti non porta il nome di Cornelio Nepote, ma quello di Emilio Probo. Soltanto nel XVI secolo, dopo approfonditi studi e ricerche l’opera sia per alcune allusioni disseminate nel racconto, sia per la lingua e lo stile é stata definitivamente attribuita a Cornelio Nepote e si ritiene che Emilio Probo sia solo un semplice copista del sec. IV.
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