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Parigi, Librairie International, 1866. In 8°. Lievi fioriture sparse, legatura coeva in mezzo marocchino blu, autore e titolo impressi in oro, lievi difetti. Ex libris cartaceo al contropiatto di Ercole Gaddi, timbro di appartenenza al frontespizio. § Dello stesso autore Le Droit au travail et le droit de la propriété, Parigi, Garnier, 1850. In 8°. Qualche rara fioritura, lieve gora d'acqua, legatura di epoca successiva in mezzo marocchino rosso e carta marmorizzata, autore e titolo in oro al dorso.
I opera: prima edizione. Nel 1840 Pierre Joseph Proudhon (Besançon 1809-Parigi 1865) pubblicava “Qu’est ce que la Propriété?” (Che cos’è la proprietà) confermando la sua opinione, per la quale è sicuramente ricordato, “La proprietà è un furto”, opinione apprezzata anche da Marx, e ribadendo la sua lotta alla proprietà come mezzo di sfruttamento dell’uomo sull’uomo (i mezzi di produzione e la casa in cui si abita devono appartenere però a chi li usa) al fine di garantire la giustizia e l’eguaglianza sociale. Nel 1862, vent’anni dopo, nella sua nuova opera “Theorie de la propriété, riesaminerà il diritto di proprietà dopo un lungo percorso intellettuale di riflessione e un profondo sviluppo del suo pensiero, conferendo al diritto di proprietà la funzione di baluardo della libertà individuale e il merito del progresso sociale oltre alla fondamentale funzione politica di argine alla potenza dello Stato.
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