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Un foglio di carta 310 x 220 mm., tre facciate circa, con strappi al margine scritto a matita da Pietro Acquarone, ministro della Real Casa, per conto del Re e indirizzato al generale americano Maxwell Taylor; allegata trascrizione del foglio, sempre a matita, coeva.
Il 29 settembre 1943, quando Badoglio e Eisenhower firmano a Malta il cosiddetto <armistizio lungo>, viene affrontato anche un argomento che sta molto a cuore a Vittorio Emanuele III: ottenere il "sì" anglo-americano al ritorno in patria di Dino Grandi dall’esilio in Portogallo (dove si era rifugiato per sfuggire alla caccia dei nazisti per il ruolo nella caduta di Mussolini) e la sua nomina a ministro degli Esteri del governo Badoglio. Il destinatario del messaggio che appoggia tale richiesta, inviata dal ministro della Real Casa Pietro Acquarone per conto del Re, è il generale americano Maxwell Taylor. Questi è presente nella delegazione alleata a Malta ed è ben conosciuto dalla casa reale italiana perché aveva partecipato, nel settembre 1943, alla sfortunata missione segreta a Roma poco prima della firma dell’armistizio. Taylor gira la richiesta ad Eisenhower ma questi la respinge perché ritiene Grandi troppo compromesso con il regime fascista, malgrado il suo ruolo nella caduta di Mussolini. Inoltre, gli americani puntano su altri personaggi: su Carlo Sforza (allora esule in America) e soprattutto su Palmiro Togliatti, che era rifugiato a Mosca e aveva chiesto – attraverso Stalin – di essere rimpatriato. Ritorno, quello di Togliatti, che avverrà a Salerno nel marzo ’44.
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