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Note Specialistiche
La voce Treccani sul Colore parte dalla definizione fisica e scientifica, quella elaborata da Newton e compagni già dal XVIII sec., per poi indugiare sulle varie accezioni conseguenti. Definire cosa sia colore forse può sembrare all’apparenza ovvio ma in realtà non lo è affatto: “…parlando di un colore (o designando il particolare colore di un oggetto), ci si riferisce alla sensazione visiva che si ha osservando quell’oggetto alla luce naturale: la luce rapida Piove di cosa in cosa, E i color varî suscita dovunque si riposa (Manzoni); in questo senso si parla di una stoffa grigia, gialla, rossa, di lana verde, azzurra, di seta celeste, turchina, ecc., e meno propriamente di colore bianco, nero. Non di rado per la definizione del colore nelle varie gradazioni, toni, intensità, si ricorre a nomi di oggetti o sostanze ben note: colore arancio o arancione, avana, caffè, canarino, cannella, cenere, ciclamino, crema, fragola, malva, mattone, nocciola, viola o di viola o violetto, ecc.; (…)” (Treccani, on line)Non esiste il colore o un colore in assoluto, ma esiste in quanto frutto di un’associazione a determinati oggetti, cose, sostanze, finanche sensazioni o emozioni, Dolce color d’orïental zaffiro (Dante). In questo senso, la produzione tecnico scientifica raccolta con certosina pazienza dal collezionista che ha messo insieme il presente lotto, è davvero il tentativo sistematico e classificatorio di circoscrivere l’Universo del Colore. Perché quale può essere la forma più affidabile di determinazione del colore se non l’exemplum, la mostra, lo specimen? I colori esistono in quanto visibili e tangibili, e questo insieme di libri, opuscoli e pubblicazioni varie attestano l’esistenza dei colori ATTRAVERSO oggetti concreti: ritagli di stoffa, cartoncini, latte, fogli…l’intero caleidoscopio di sfumature del colore, dei colori, condensati su supporti di varie misure.Il fascicolo più datato della raccolta s’intitola La numerica dei colori, opera di Zeffirino Scarenzio, edita a Pavia nel 1865. Zeffirino è un maestro di disegno preso la Scuola Tecnica di Pavia e lo scopo della pubblicazione, destinata ai suoi studenti, è quello di illustrare la natura dei colori primari in relazione alla luce e al calore da essa prodotta. Si tratta di teoriche argomentazioni che lasceranno “il posto ad altro più pratico argomento il profilo di queste teoriche dichiarazioni”. La teoria deve necessariamente lasciare spazio alla pratica, che si declina nelle tante pubblicazioni qui raccolte. La parte del leone la fanno i numerosissimi campionari e pantoni di centinaia di ditte, dei prodotti più diversi tra loro: vernici, stoffe, inchiostri, carte, smalti, pitture, filati etc.Impossibile elencare nel dettaglio tutte queste rare pubblicazioni, più che rare introvabili perché prodotto di un’editoria effimera che esaurisce il suo scopo nel momento dell’utilizzo pratico senza mai ricadere nella categoria degli “oggetti da conservare”. La letteratura industriale soffre di questo destino avverso, non è fatta per essere preservata e conservata, il suo consumo ne decreta inesorabilmente la fine…a meno che mani pietose come quelle del presente collezionista non la preservino. A quale scopo? In primis come testimonianza puntuale e accurata di una incredibile perizia tipografico-editoriale, perché questi prodotti a stampa non sono affatto semplici da realizzare: tra le loro pagine dovevano ospitare dei saggi di colore in forma di striscioline di tessuto, cartoncini etc., elementi eterogenei che dovevano armoniosamente trovare spazio in piccole brochure, senza perdere in chiarezza e nitidezza. Alcuni sono davvero piccoli gioielli tipografici, che una volta aperti dischiudono raffinati campionari di infinite varietà di colori: dalla ditta Super-Iride di Prato, ai Pigmente di Inchiostri della Badische Amilin, e al Filo Tre fiori agli smalti Ripolin, dal Filofort della Tre Cerchi rosso, agli inchiostri Litolatta della ICI, dai colori della Ditta Giovanni Bocelli di Milano, a quelli della Fratelli Maineri, dai colori Vulkeol Brillante del colorificio Max Meyer di Milano, agli inchiostri della Icificis, dagli smalti dei Fratelli Corti, ai colori della Tintal il cui motto è “datelo con le vostre mani!”. Il più affascinante di tutti è forse il grande album in pelle della Berrycraft, il Counter Book della Berry Brothers di Detroit ma con filiali in tutti gli States, dove oltre a pubblicizzare i vari prodotti utili per la pittura di casa, si danno istruzioni pratiche per il fai da te.Un insieme unico e affascinante.