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Libri, Autografi e Stampe

mercoledì 15 giugno 2022 e giovedì 16 giugno 2022, ore 15:00 • Roma

497

D'Annunzio, Gabriele

Opera omnia, 1927

Stima

€ 1.800 - 2.000

Lotto venduto

€ 2.304

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

Verona, Oficine veronesi di Arnoldo Mondadori, Officina Bodoni, 1927-1936. In 8°. 170 x 247 mm.,49 volumi (48 di testo più uno di Indici), esemplare n.625/2501 stampato su carta velina "Perussia" di Fabriano, la copia per Bottai come risulta dal suo ex libris applicato al contropiatto (non in tutti i volumi), il solo volume 18 [Femmine e Muse] non pertinente alla serie ma proveniente dall'esemplare n.407, legature editoriali in piena pergamena con cornici dorate ai piatti e titolo al dorso; in aggiunta il volume Tutte le Opere di Gabriele D'Annunzio, Verona, Officina Bodoni, giugno 1927, contenente il programma dell'Edizione Nazionale con facsimili e specimen vari; Le tre redazioni di un Taccuino di Guerra, Verona, Mondadori, 1942; Le dit du sourd et muet qui fut miraculé en l'an de grace 1266, Verona, Mondadori, 1936, esemplare n.518;  Le dit du sourd et muet qui fut miraculé en l'an de grace 1266 , Roma, Per l'Oleandro, 1936.

Note Specialistiche

"Sarebbe infatti difficile rintracciare nel Novecento, e non solo italiano, un’impresa editoriale e tipografica complessa e di capitale importanza quale quella dell’Opera omnia di Gabriele D’Annunzio, così fortemente caratterizzata e resa unica da elementi editoriali, imprenditoriali, autocelebrativi, economici, politici, tipografici, pubblicitari, letterari: un’impresa che nel giro di qualche anno calamiterà intorno a sé i protagonisti del mondo editoriale e tipografico dell’epoca (Arnoldo e Remo Mondadori, Raffaello Bertieri e Hans Mardersteig), personalità del mondo imprenditoriale(Senatore Borletti), scrittori e uomini d’editoria(Francesco Pastonchi, Angelo Sodini), editori ormai al tramonto (Guido Treves), re, dittatori euomini di partito (Vittorio Emanuele II, Benito Mussolini e Pietro Fedele, Ministro dell’Educazione Nazionale), e costituendosi, infine, anche quale crocevia nel vasto settore della bibliofilia dannunziana. (...) L’Opera omnia rappresenta un unicum editoriale anche, e forse soprattutto, per l’insieme degli elementi strettamente grafico-tipografici che la contraddistinguono. (...) Il letterato, pur non essendo in senso stretto uno studioso di tipografia, nutriva una grande passione per i bei caratteri, la carta a mano e gli antichi codici. Era persuaso che la validità e l’importanza di un libro, o di una intera collana editoriale, dovessero possedere una adeguata e armonica costruzione tipografica, soprattutto riguardo ai caratteri utilizzati; rimase fedele a questo canone estetico sia per le sue opere che per quelle altrui. (...)" (Massimo Gatta, Da Oneglia a Villa Cargnacco. L'Opera omnia di Gabriele D'Annunzio, in Notizie dalla Delfico, 2-3, 2007).
Il risultato è tutto nei 49 volumi del presente lotto, segno tangibile di un successo editoriale, in termini soprattutto di qualità, senza precedenti. 

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