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Nicola Schiratti, 1640. In 4°. Marca tipografica al frontespizio, mancante il ritratto dell'autore, qualche carta brunita, legatura posteriore in pergamena con autore e titolo impressi in oro al dorso con fregi.
Medico e filosofo (Rapallo 1577 - Padova 1657), professore di logica a Pisa, poi di filosofia a Padova (1609), quindi a Bologna. Tornò a Padova nel 1645 a insegnare medicina. Peripatetico, sostenne le posizioni aristoteliche e galeniche in numerose opere di medicina e di filosofia naturale. Nella presente opera, il filosofo contestò l'idea che la luce cinerea della superficie lunare, quando il Sole ne illumina soltanto una falce, dipendesse dalla riflessione dei raggi solari sulla superficie della Terra. Sosteneva invece che la causa andasse cercata nell'illuminazione del Sole dell'ambiente circostante il corpo della Luna. Come la "pietra lucifera di Bologna", secondo Liceti, fedelissimo alla tradizione aristotelica, la Luna aveva la proprietà di trattenere la luce.
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