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Libri, Autografi e Stampe

mercoledì 18 novembre 2020, ore 10:30 • Roma

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Clerici - Clerici, Fabrizio / Cocteau, Jean

(Milano 1913 - Roma 1993 & 1889 - 1963)

Carteggio Clerici Cocteau, 1950

Diritto di seguito

Stima

€ 25.000 - 30.000

Lotto venduto

€ 31.260

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

Ampio carteggio con lettere, disegni, cartoline, minute, da Jean Cocteau a Fabrizio Clerici, distribuite in un arco cronologico che va dal 1950 al 1963 circa, oltre 65 pezzi inclusa una prefazione autografa di Cocteau con busta.

Note Specialistiche

** Tres cher Fabrizio, Fabrizio carissimo, Merveilleux Fabrizio...sono alcuni dei tanti, affettuosi epiteti con cui incipitano le lettere di questa ampia e affascinante corrispondenza, dove dietro l'aspetto professionale, di una collaborazione attiva dal punto di vista artistico, si cela anzi si SVELA una profonda amicizia. Direi di più, l’amicizia parrebbe precedere l’iniziativa artistica, come si evince dalle due bellissime lettere disegnate del 1950, entrambe inviate dalla Villa Santo Sospir  a Cap Ferrat (sede del celebre film del 1952); molta della corrispondenza inviata da Cocteau è arricchita da disegni originali che traducono in parole i sentimenti dell'artista, un modo di comunicare che troveremo in altri grandi pittori del Novecento. Si percepisce tra i due una “corrispondenza di amorosi sensi”, che va oltre l'aspetto tecnico del lavoro, di realizzare la pièce scritta da Cocteau, Les Chevalier de La Table Ronde, con scene e costumi di Fabrizio Clerici (pubblicati poi nell'omonimo splendido volume illustrato) di cui è possibile seguire le fasi evolutive nella fitta corrispondenza degli anni relativi. Un progetto partito da Cocteau che chiede a Clerici di collaborarvi dal lato artistico, e le parole di Clerici sono un tremolante, balbettato sì: “Mio caro e illustre amico, la sua lettera e la proposta di collaborare con scene e costumi per Orphée e Chevaliers de la Table Ronde, mi mettono in un particolare stato. È un orgasmo fatto gioia e di paura, come sempre m’accade al momento d’affrontare un tema poetico e affascinante. In questo caso la gioia che lei mi procura è pari al timore di non essere all'altezza del lavoro propostomi. (…) ” La minuta è del novembre 1957, il progetto teatrale non andrà poi a buon fine, come sappiamo anche da questa fitta corrispondenza, ma sei anni dopo pubblicheranno il volume che attesta splendidamente la loro collaborazione. L’11 settembre 1963, ad un mese esatto dalla morte, Cocteau scriverà ancora una bellissima lettera disegnata all'amico Fabrizio, augurando la migliore fortuna al libro comune (appena uscito da Canesi) e chiudendo con un Sto benissimo che suona davvero triste e beffardo alla luce dell’infarto che lo colpì l’11 ottobre di quello stesso anno.

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