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Libri, Autografi e Stampe

mercoledì 18 novembre 2020, ore 10:30 • Roma

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Roma - Labruzzi, Carlo

Monumenti e ruderi che veggonsi lungo i lati delle prime due miglia della via Appia , 1844

Stima

€ 3.500 - 3.700

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Informazioni

Roma, Tipografia Puccinelli, 1844. In 2° oblungo (715 x 528 mm). Frontespizio contenuto in cornice tipografica, carta di dedica a Maria Cristina di Borbone, 8 carte di testo, e 25 tavole incise all'acquaforte, ciascuna con didascalia in inglese e in italiano al di sotto della parte incisa, in basso a sinistra della tavola 15 anagramma del Labruzzi, brossura editoriale in cartoncino giallo con al piatto superiore titolo in cornice di fregi tipografici conservata in legatura moderna in marocchino rosso, al piatto anteriore cornice di filetti e rotella fitomorfa impressa in oro, brossura con difetti e restauri, bella legatura del sec. XX in marocchino rosso, con decorazione impressa in oro.

Note Specialistiche

Edizione rara dedicata a Maria Cristina di Borbone, basata sui disegni dal vero dell'artista Carlo Labruzzi (1748- 1817). L'archeologo e pittore dilettante sir Richard Colt Hoare chiese al Labruzzi di percorrere insieme il cammino sulla Via Appia, in direzione di Brindisi, descritto da Orazio nella satira V del libro primo. Labruzzi avrebbe documentato con disegni il viaggio. Il 31 ottobre 1789 Hoare e il Labruzzi iniziarono il cammino; ma per il maltempo quando giunsero a Benevento anche per la salute cagionevole del disegnatore furono costretti a ritirarsi a Napoli e tornare a Roma. Labruzzi eseguì una quantità di schizzi dal vero, che utilizzò poi come appunti per i successivi disegni a penna, acquerellati a seppia, che Hoare gli aveva commissionati. Del progetto, commissionato da Hoare, furono incise 24 tavole, raccolte in due fascicoli di 12 fogli ciascuno, che furono editi a Roma nel 1794, col titolo Via Appia illustrata ab Urbe Roma ad Capuam. Nell'Ottocento furono stampate varie raccolte di incisioni, tratte da disegni del Labruzzi: nel 1810 una serie fu stampata da Piero Parboni e Antonio Poggioli, col titolo Le antichità d'Albano delineate nei suoi avanzi da C. Labruzzi ed incise da P. Parboni e A. Poggioli; nel 1844 Agostino Rem-Picci stampò un'altra serie, dal titolo Monumenti e ruderi che veggonsi lungo i lati delle prime due miglia della via Appia.

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