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L'atto regola il possesso e la gestione di un terreno chiamato "Taborlino", situato in località Sant'Antonio di Savena (Bologna), lasciato in eredità dalla defunta Giovanna Lucilla Blondi ai frati Carmelitani Scalzi di Santa Maria Lacrimosa fuori di Porta Strada Maggiore. I frati ne dispongono in enfiteusi ai signori Guidicini e poi al signor Giovanni Pellegrino Piana. In fine è legata una pianta (380 x 500 mm), del terreno a china e acquerello, ripiegata, datata 1816 e - come riporta il cartiglio - copiata fedelmente da quella originale fatta nel 1784 dai periti pubblici.