Questo sito web utilizza i cookie per poter offrire la migliore esperienza d'uso possibile. Le informazioni contenute nei cookie vengono memorizzate nel browser dell'utente e svolgono funzioni quali il riconoscimento dell'utente quando torna sul nostro sito web e l'aiuto al nostro team per capire quali sezioni del sito web sono più interessanti e utili per l'utente.
Lione, Giunta, 1569. In 2°. 3 voll. in 2 tomi. Marca tipografica su ciascun frontespizio con mazzo formato da due gigli con fiore e foglie d'acanto circondato da una corona sostenuta da due putti in cornice rettangolare, iniziali e fregi xilografici, leggera brunitura, su diverse carte più intensa, lievi fioriture e arrossature, qualche piccola macchia, piccolo foro di tarlo al margine bianco superiore del frontespizio e al margine bianco inferiore da n6 a I8 del I vol., da 2r6 a fine del II vol., al III vol. primo fascicolo leggermente allentato, foro di tarlo al margine inferiore bianco delle prime due carte e esterno inferiore bianco da iI1 a mM4, legatura di epoca successiva in mezza pergamena con autore, titolo e numero di tomo impresso in oro entro tassello rosso al dorso liscio, legatura parzialmente staccata dal corpo del testo al I tomo e completamente staccata al II tomo, foro di tarlo al dorso, abrasioni ai piatti, lievi difetti.
Il Cagnoli ricoprì la cattedra di ius civile all’università di Padova guadagnandosi grande stima e apprezzamento. Il celebre giurista Alberico Gentili, ritenuto uno dei fondatori del diritto internazionale, lo citava come “esempio di solida scienza e di larga cultura, aperta a tutte le discipline”. Molte delle sue opere si riferiscono proprio al periodo padovano: affrontano i basilari temi della giurisprudenza umanistica ed evidenziano il suo ruolo prestigioso nelle attività di ricerca storico-giuridica e nei dibattiti metodologici. Ristampate più volte, le opere furono molto apprezzate e ritenute fondamentali testi di riferimento nella giurisprudenza del Cinquecento.
Per richiedere un condition report contattare libriestampe@finarte.it
Il dipartimento fornirà un rapporto generale sullo stato del bene sopra descritto. Si ricorda però che quanto dichiarato da Finarte rispetto allo stato di conservazione dei beni corrisponde unicamente a un parere qualificato e che i nostri esperti non sono restauratori professionisti.
Per una relazione dettagliata consigliamo quindi di rivolgersi a un restauratore di vostra fiducia. Si consiglia ai potenziali acquirenti di ispezionare ogni lotto per accertarsi delle condizioni durante le giornate di esposizione come indicato in catalogo.