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Incanti d'Arte e Opere da un'Importante Collezione Privata Romana

martedì 23 febbraio 2021, ore 15:00 • Roma

35

Paolo Gaidano

(Poirino 1861 - Torino 1916)

Santa Elisabetta d'Ungheria

Stima

€ 700 - 1.200

Lotto venduto

€ 4.596

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

olio su tela
cm 37 x 29

firmato e dedicato in basso a destra: alla Nobile Donna / Amalia Capello / PGaidano / 1899

iscrizione in alto: S. Elisabetta di Ungheria


Provenienza

Collezione della Contessa Amalia Canonica, dal 1899; e per successione ereditaria agli attuali proprietari.

Il pittore poirinese Paolo Gaidano, noto soprattutto per l’affresco della Crocefissione che orna il presbiterio del santuario del Sacro Cuore di Bussana, è stato anche un valente ritrattista. Tra la fine dell’800 e i primi del secolo scorso realizzò una serie di ritratti di personaggi noti, tra i quali spiccano quelli celebri del Duca d’Aosta e di Vittorio Emanuele III. L’ampia rosa di ritratti che affiancarono i soggetti sacri e le pitture di genere, testimoniano la varietà di interessi e produzione dell’artista.

La presente opera fa parte da sempre della collezione privata della contessa Amalia Canonica, cui è stata dedicata dallo stesso Gaidano. In esso è raffigurata Santa Elisabetta d’Ungheria, principessa di Turingia, moglie di Ludovico IV. La santa, rimasta vedova, entrò nel Terzo Ordine Francescano, e nel 1228 si ritirò nell’ospedale che aveva fatto erigere a Marburgo, in Germania, per dedicarsi interamente ad opere di carità ed alla cura dei malati fino alla morte a soli ventiquattro anni. Santa Elisabetta è tradizionalmente considerata la patrona dei panettieri e degli ospedalieri in particolare per via di un episodio: quando il marito le chiese di vedere cosa avesse dentro il grembiule, i pani che vi aveva nascosto per i poveri e gli ammalati si trasformarono miracolosamente in rose. La dedica alla contessa, anch’essa autrice di opere di bene, intende creare quindi un parallelo fra le due nobili filantrope. Il volto della giovane santa è qui delineato con incisività e il suo sguardo, fisso verso l’alto, appare intriso di una devozione e misticismo sobri ma sentiti e coinvolgenti, fondendo l’approccio ritrattistico al soggetto sacro.