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Antonio Gianlisi Junior
(Rizzolo San Giorgio 1677 - Cremona 1727)
Natura morta in un interno con tappeto, drappo, vivande, fiori e pappagallo; e Natura morta in un interno con tappeto, drappo, scrigno, strumenti musicali, versatoio, frutta, gatto e scorcio architettonico, en pendant
Stima
€ 10.000 - 20.000
Lotto venduto
€ 12.690
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Informazioni
cm 84 x 107 ciascuno
I dipinti, nella collezione di provenienza, risultano ascritti al cremonese Antonio Gianlisi junior, allievo del padre Antonio senior, pittore di nature morte. L'attribuzione è assolutamente condivisibile e supportata ponendo a confronto le tele offerte nel lotto con i due dipinti, sempre en pendant, conservati alla Pinacoteca civica Ala Ponzone di Cremona (A. Morandotti in La Natura Morta in Italia, a cura di F. Zeri e F. Porzio, Milano 1989, vol. I, pag. 285 fig. 332, pag. 286 fig. 333).
Il pittore dimostra di conoscere sapientemente la tradizione pittorica bergamasca, inserendo nelle sue opere elementi tipicamente utilizzati dai suoi colleghi conterranei, come tappeti e tessuti ricamati che elegantemente si adagiano sui tavoli e scendono delicatamente fino al suolo. L'artista dà prova di una spiccata capacità nella resa dei dettagli, derivante dalla pittura fiamminga, a cui rimandano la serie di bicchierini in ceramica bianca e blu di Delft, sul tavolo in una delle due tele, e la meravigliosa resa del damasco ricco e corposo, nonostante l'utilizzo di una tavolozza contraddistinta da colori pastello e luminosi, che conserva ancora gli spessori della materia in particolare sulle frange.
Un altro tratto tipico del Gianlisi è l'inserimento all'interno delle sue nature morte di animali che animano e rendono maggiormente vivide le sue opere, come, nel nostro caso, la presenza di un pappagallo e di un gattino in agguato.