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Dipinti Antichi

martedì 27 novembre 2018, ore 11:00 • Roma

267

Gaspare Traversi (Napoli 1722 – Roma 1770)

Crocifissione

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Informazioni

olio su tela, cm 189,5 x 141,5 firmato e datato in basso a sinistra Gasparro Traversi. P. 1748 BIBLIOGRAFIA: I. Faldi, Current and Forthcoming Exhibitions Century: Rococo to Romanticism, in "The Burlington Magazine", CXIII, 1971, p. 571, fig. 103. F. Bologna, Gaspare Traversi nell'illuminismo europeo, Napoli 1980, p. 41-42, fig. 1. P. Rosenberg, Tre note napoletane, in Arti e civiltà del Settecento a Napoli, a cura di C. de Seta, Roma-Bari, 1982, p. 92, n. 5. F. Bologna, Traversi, Gaspare, in Enciclopedia Europea, XI, Milano 1981 (1985), p. 280, n. 8. N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento dal Rococò al Classicismo, Napoli 1987, p. 96, fig. 98. F. Barocelli, Gaspare Traversi 'Neapolitanus Pinxit Romae' (1723-1770). Ipotesi, questioni, proposte su di un pittore e la sua opera, Parma 1990, p. 93, fig. S.1. Barocelli, Gaspare Traversi, in "Po. Quaderni di Cultura padana", a cura della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, II, 1994, pp. 55s. R. Lattuada, Dipinti della collezione D'Errico, 1999, p. 62, nota 2, p. 113, fig. 5. Barocelli, in Gaspare Traversi. Napoletani del '700, 2003, pp. 72-73, n. 1. M. Causa Picone, Lezione di disegno: Gaspare Traversi e la cultura europea del Settecento, Napoli 2011, p. 38. R. R. Terrone, Gaspare Traversi professore di pittura, Galatina 2012, pp. 60-61. G. Forgione, Gaspare Traversi (1722-1770), Soncino 2014, tav. I., cat. A1. ESPOSIZIONI: Napoli, Castel Sant'Elmo, 13 dicembre 2003 - 14 marzo 2004, Gaspare Traversi, p. 72.
Il presente dipinto, firmato e datato 1748 - quando Traversi era appena venticinquenne - è segnato da una cifra stilistica che già lascia presagire l'evoluzione della sua singolare personalità artistica. Uscito dal discepolato di Solimena - di cui si ravvisano tuttavia marcati influssi - il giovane Traversi non si sottomise, pur subendone una forte influenza, alla maniera e ai modi intransigenti di Giuseppe Bonito, di cui fu allievo. Semmai, nella Crocifissione in esame, ancor prima che precoci suggestioni marattesche si ravvisa una chiara eco della pittura di Simon Vouet e atelier; Riccardo Lattuada ha infatti indicato nelle figure della Vergine e di San Giovanni una citazione della Crocifissione di Vouet e studio, proveniente dalla collezione del cardinale Fesch e conservata a San Pietroburgo, e probabilmente nota a Traversi da una stampa di Pierre Daret (1638). Nella sua acerba ma vigorosa costruzione, la Crocifissione di Traversi è portatrice di una visione minoritaria nella pittura nel Settecento italiano. I frutti di questa concezione espressiva matureranno, ad esempio, nelle due potenti opere per la Basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma, la Resurrezione di Lazzaro e il Convito in casa d'Assalonne del 1752; in esse Traversi opererà un recupero ancor più radicale dei modi e dei contrasti di luce caravaggeschi, nel nome di un realismo che è stato considerato, non senza ragioni, un equivalente visivo della via meridionale all'Illuminismo. Siamo grati al professor Riccardo Lattuada per averci aiutato nella catalogazione del lotto.

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