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Dipinti Antichi e Arte del XIX Secolo

lunedì 25 novembre 2019, ore 15:00 • Roma

329

Scuola napoletana, secolo XVIII

Allestimenti effimeri sulla costa di Posillipo per le nozze di Ferdinando I di Borbone e Maria Carolina d'Austria

Stima

€ 8.000 - 12.000

Lotto venduto

€ 33.740

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

olio su tela, senza cornice
cm 101 x 126

Iscrizione: HILARITAS PUBLICA/CUCCAGNA/in applauso dello/sposalizio/delle LLMM/Siciliane/fatta d’ordine/di SMC CARLO/III/RE delle Spagne/dall’/E.o Mon. D’ALFONSO /CLEMENTE Aro/siegui/Mon Ple del Consiglio/di Stato di/Spagna/ Spagna/ nel/ MDCCLXVIII.

L’uso di costruire strutture effimere in occasioni festive e “d’allegrezza” segna la storia del Regno di Napoli e del Regno di Sicilia fra Settecento e Ottocento. Si annoverano numerosi allestimenti in occasione di matrimoni e nascite principesche, in cui la profusione di viveri e di allegria all’interno di un paesaggio incantato simboleggia l’utopica rappresentazione dell’abbondanza e della felicità. La festa della cuccagna rappresentata nel nostro dipinto evoca thiasos marini, tauromachie, giochi, inseguimenti, feste dal sapore squisitamente classico-mitologico che prendono vita tra fantastiche architetture in cui l’utilizzo del corallo nelle ricche decorazioni di ponti e torri, che fanno da coronamento all’intera composizione, evoca il simbolico valore apotropaico insito nella metamorfica essenza del rosso arboscello. Come nelle feste di piazza, nella presente raffigurazione, realizzata evidentemente, come riportato nell'iscrizione, in occasione del matrimonio nel 1768  tra Ferdinando I di Borbone con Maria Carolina d'Asburgo, le poche figure vestite con abiti nobiliari si trovano ai margini della scena, solo tangenzialmente coinvolte nell’effimera macchina concepita per raccontare l’evento che, tuttavia, li vede protagonisti. D’altra parte, come sottolinea Lattuada nel catalogo Capolavori in festa: Effimero baracco a Largo Palazzo (1683-1759), Napoli 1997, p. 32: “ La festa allenta le tensioni sociali del popolino, è finanziata dalla nobiltà e dalle élites mercantili, e viene vissuta dalla città come un meccanismo dai ritmi sempre più intensi, in uno stordimento collettivo alimentato dal fitto ripetersi di eventi grandiosi, dove era possibile morire nella lotta per un prosciutto appeso ad una cuccagna, o viceversa procacciarsi cibo e sopravvivenza fino alla cuccagna successiva…” 

Ringraziamo il dottor Ermanno Bellucci per l'aiuto fornito nella catalogazione del lotto.

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