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Automotive: Finarte 2020 Selection + 1000 Finarte

da mercoledì 28 ottobre 2020 a venerdì 30 ottobre 2020, ore 17:00 • Online

19

1960 Porsche 356 B Super 90 (Reutter)

telaio no. 112431, motore no. P800988

Stima

€ 90.000 - 120.000

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Informazioni

  • Completamente restaurata.
  • Perfette condizioni.
  • Tetto apribile.

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Provenienza

Il modello
La 356 fu creata da Ferdinand "Ferry" Porsche (figlio del Ferdinand fondatore della compagnia tedesca), che fondò l'azienda austriaca. Come la Volkswagen Beetle progettata da Ferdinand Porsche Sr., la 356 era una quattro cilindri raffreddata ad aria, motore posteriore, a trazione posteriore con carrozzeria e struttura integrata. Il telaio era un progetto completamente nuovo così come lo era la carrozzeria della 356, opera del dipendente Porsche Erwin Komenda, mentre alcuni componenti meccanici, tra cui il blocco motore e alcuni componenti delle sospensioni, erano basati e inizialmente acquistati da Volkswagen. La 356 era un'auto sportiva di lusso e la prima automobile di serie Porsche. Le innovazioni ingegneristiche continuarono durante gli anni di produzione, contribuendo ai successi sportivi e alla popolarità. La produzione iniziò nel 1948 a Gmünd, in Austria, dove furono costruite circa 50 auto. L'8 giugno 1948 la prima automobile Porsche ottenne la relativa omologazione: si trattava della Porsche 356/1 Roadster seguita dalla 356/2 fino al 1950. Nel 1950 la fabbrica fu trasferita a Zuffenhausen, in Germania, ed ecco le prime 356 dette anche, retrospettivamente, "Pre-A". Inizialmente solo 1100 cc, poi 1300cc e dal 1952 anche 1500 cc erano facilmente riconoscibili dal parabrezza diviso in due parti da una nervatura centrale. Nel 1956 la 356 fu sostituita dalla 356 A. Al Salone di Francoforte 1959, debuttò la nuova 356 B (T5) con una nuova carrozzeria coupé e cabriolet più ampia che arrivò fino alla fine della produzione, paraurti rialzati di una decina di centimetri, fari posti nettamente più in alto. Le griglie del clacson posizionate accanto agli indicatori di direzione anteriori ancora più sporgenti erano più piatte e presentavano due dischi cromati. Inoltre la maniglia del cofano si allargava maggiormente verso il basso. Entrambe le lampadine dell'illuminazione della targa erano integrate nel paraurti posteriore posto più in alto, mentre la luce di retromarcia era montata sotto il paraurti. Gli interni erano ulteriormente migliorati, volante a calice a 3 razze, freni migliorati, pneumatici radiali opzionali, deflettori di serie, specchietto retrovisore sistemato sulla portiera e non più sul parafango, sedili posteriori abbattibili singolarmente, e nuovo cambio (typ 716) completamente sincronizzato con carter realizzati in lega di alluminio e magnesio verniciati. Il motore da 1300 cc scomparve, mentre il 1600 cc divenne disponibile in tre livelli di potenza: Dame, (60 cv), Super 75 (75 cv), e Super 90 (90 cv). La Super 90 adottò gli pneumatici radiali di serie e le molle a passo differenziato sull’asse posteriore. La produzione generale della 356 continuò fino all'aprile 1965, ben dopo che il nuovo modello 911 aveva fatto il suo debutto nell'autunno del 1963. Risulta che ne siano state prodotte 76.313 unità. Di queste, 4413 coupé 356 B (T5) nel 1960. Meno della metà le Super 90.
L’auto
La Porsche 356 B (T5) Super 90 con telaio no. 112431 è un esemplare del 1960. Monta il motore da 1,6 litri da 90 cv di potenza. La vettura è stata completamente restaurata e si presenta in perfette condizioni e originale in tutto con omologazione ASI targa oro. Il colore esterno è un vivace rosso “Signalrot” (6011) abbinato a interni in pelle grigio chiari “Hellgrau”. L’auto è dotata del raro tetto apribile a scomparsa in metallo. Tra gli accessori, l’autoradio Blaupunkt. È dell’attuale proprietario dal 1994.
Stato dell’Arte
Completamente restaurata, in condizioni eccellenti.

Contatta il dipartimento

Condition report

Per richiedere un condition report contattare automotive@finarte.it Il dipartimento fornirà un rapporto generale sullo stato del bene sopra descritto. Si ricorda però che quanto dichiarato da Finarte rispetto allo stato di conservazione dei beni corrisponde unicamente a un parere qualificato e che i nostri esperti non sono restauratori professionisti. Per una relazione dettagliata consigliamo quindi di rivolgersi a un restauratore di vostra fiducia. Si consiglia ai potenziali acquirenti di ispezionare ogni lotto per accertarsi delle condizioni durante le giornate di esposizione come indicato in catalogo.

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