Stima
€ 200.000 - 300.000
Lotto venduto
€ 291.175
I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta
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Informazioni
- Primo proprietario: l’ex pilota di F1, Maria Teresa de Filippis.
- Ha corso la Mille Miglia 1952 col campione Luigi Musso.
- Importante palmarès.
- Completamente restaurata a condizioni eccezionali.
- La quintessenza delle vetture sport “etceterini”.
Foto storiche di: Associazione Riccardo Carbone - Archivi Farabola - Giorgio Nada Editore - Novafoto Sorlini
Certificati ed Attestati
FIVA, ASI.
Documenti
Immatricolazione e targhe nere italiane in ordine.
Eleggibilità
Mille Miglia. Altamente eleggibile, dal momento che l'auto è una ex partecipante alla gara.
Giro di Sicilia.
Targa Florio.
Goodwood Revival.
Coppa d’Oro delle Dolomiti.
Coppa delle Alpi by 1000 Miglia.
Winter Marathon.
Vernasca Silver Flag.
California Mille.
Nürburgring Classic.
Provenienza
Il modello
L'Italia è una terra di motori, ma quando ci si pensa, di solito si pensa a due aree principali: la “motor valley” emiliana intorno a Modena, o la città dei motori Torino. Nessuno pensa a Teramo, una città senza tradizione automobilistica, lontana da tutto il mondo ed a 5 ore di viaggio da Roma con una buona macchina, dopo la guerra, alla fine degli anni '40. Ma questo non ha spaventato Berardo Taraschi, un pilota che ha deciso di costruire la sua auto da corsa, proprio a Teramo. Un uomo testardo, come vuole il cliché del popolo abruzzese, Taraschi fa fatica a trovare qualsiasi cosa, spesso sfruttando l'ampia disponibilità di surplus di guerra. Nel 1947 Berardo inizia a costruire auto sportive e da competizione con il nome di Urania, utilizzando il motore bicilindrico boxer BMW. Dopo un certo successo in gara, Taraschi strinse un accordo con Domenico e Attilio Giannini in base al quale gli avrebbero fornito i propri potenti motori Giannini. La contrazione di GIAnnini e URania portò a un nuovo marchio italiano, noto come Giaur, e le auto risultanti furono davvero meravigliose. Nello stesso periodo Giaur era anche il nome di un famoso cavallo vincente alle corse. L'auto fu costruita con un telaio tubolare da Meccanica Taraschi e fu dotata del motore G1 Giannini. Era a singola camma in testa, derivato dall'unità Fiat Topolino, mentre il motore G2 successivo aveva due camme in testa. Il risultato di questa fusione fu un'auto terribilmente efficace e portò Taraschi stesso e molti piloti a continue vittorie. Per un periodo di 15 anni dal 1947 al 1961, Berardo Taraschi costruì nella sua officina 118 auto da corsa di piccola cilindrata, di cui almeno 63 Formula Junior.
L’auto
La Giaur con telaio BT-006 ha una eccezionale storia di corse ed è legata ad alcuni dei nomi più noti negli sport motoristici. Fu completata nel 1950 e venduta nuova all'ormai famosa Maria Teresa de Filippis. Una delle poche donne a correre professionalmente, è stata la prima donna ad affrontare una gara di F1 e guidò la sua Giaur per un numero enorme di gare in Italia dal 1950 al 1952. L'auto era potente per la sua categoria ma, soprattutto, agile ed era favorita nelle gare più tortuose e nelle gare in salita. Si ritiene che abbia corso tre volte la Vermicino - Rocca di Papa per la Coppa Gallenga e, tra le altre, due volte il Circuito di Collemaggio per la Coppa Cidonio, il Gran Premio di Napoli, il Circuito di Senigallia, la Coppa della Toscana, il Gran Criterium Vetturette. La lista è lunga. "Pilotino" (il suo soprannome) lasciò il volante al suo fidanzato di allora, il campione Luigi Musso, per la Mille Miglia del 1952. La BT-006 passò quindi nelle mani del pilota Giuseppe Sapienza che la portò ai maggiori eventi meridionali come il Giro di Sicilia e la Targa Florio. L'auto è ancora oggi immatricolata con le targhe nere del 1953 che si possono vedere nelle fotografie in bianco e nero dell’epoca. In tempi recenti, intorno al 2009, la BT-006 è stata sottoposta a un restauro totale; a testimonianza del lavoro certosino, pezzi della “pelle” originale sono stati conservati dal proprietario e verranno consegnati con la vettura. BT-006 è ora esposta e condotta in perfette condizioni nei principali eventi storici, dotata di un motore Fiat standard, purtroppo mancando "il Graal": il raro motore Giannini G1 originale. L'auto è stata esposta al Museo Mille Miglia, durante la mostra “90 anni, 1000 miglia”. Sei pagine sono dedicate all'auto sul libro "MILLE MIGLIA’S CHASSIS The Ultimate Opus Volume I". L'auto è un perfetto esempio e compendio delle peculiarità delle piccole e vincenti auto sportive che hanno reso leggendario l'automobilismo italiano negli anni '50, tra artigianato e industria. Come ex partecipante alla Mille Miglia, la BT-006 è facilmente ammissibile per le rievocazioni della Mille Miglia.
Stato dell’Arte
Completo restauro di carrozzeria, interni e parti meccaniche.