Stima
€ 55.000 - 75.000
Lotto venduto
€ 99.000
I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta
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Informazioni
- Ha corso la Mille Miglia 1954.
- Da completo restauro.
- Storia tracciata.
- Eleggibile Mille Miglia e per le principali rievocazioni storiche.
Immatricolazione e targhe italiane nere del 1978, in ordine.
Eleggibilità
Mille Miglia.
Giro di Sicilia.
Targa Florio.
Goodwood Revival.
Tour Auto.
Coppa d’Oro delle Dolomiti.
Coppa delle Alpi by 1000 Miglia.
Winter Marathon.
Vernasca Silver Flag.
California Mille.
Nürburgring Classic.
Provenienza
La piccola “Topolino” è una delle auto più conosciute. Nata negli anni ’30, era un’auto pensata per essere essenziale ed economica, ma sembra che tutti volessero usarla per correre. Le origini dell'auto sono avventurose; nel 1930 Benito Mussolini parlò con Giovanni Agnelli dell’esigenza imperativa di produrre un’auto a basso costo per le masse; una buona idea per la “propaganda”, seguita dalla Germania di Adolf Hitler, dove Ferdinand Porsche fu chiamato a mettere in cantiere la Volkswagen, “l’auto del popolo”. L'auto avrebbe dovuto costare meno di Lit. 5000: un compito arduo. Il capo progettista FIAT, Antonio Fessia, affidò il compito a un giovane Dante Giacosa, che riprese il precedente progetto Balilla semplificando ogni particolare; le linee di carrozzeria si ispirarono alla FIAT 1500 con cofano affusolato. L’esperienza aeronautica di Giacosa ispirò il telaio a due longheroni alleggerito, con il motore (da 569 cc, 4 cilindri a valvole laterali) montato a sbalzo per migliorare lo spazio. Tutti chiamarono l’auto “Topolino”, per le dimensioni e per il muso simile a un topo, al Mickey Mouse di Walt Disney. In ogni caso, il nome ufficiale rimase FIAT 500. Il prezzo finale di Lit. 8.900, era superiore all'obiettivo e molto alto per un comune lavoratore, ma l’auto si vendette. Nel 1938 le balestre posteriori a quarto di ellisse (il cosiddetto “balestrino” o “balestra corta”) divennero normali balestre semiellittiche per migliorare la capacità di carico. Nel 1948 la macchina vide cambiamenti di rilievo con il modello “500 B”, con valvole in testa, miglioramenti al telaio e un nuovo riscaldamento. Divenne disponibile una nuova versione, la “Giardiniera Belvedere”, una piccola station wagon “woody”. Nel 1949 vi fu l’ultimo cambiamento, con il modello “500 C”. La parte anteriore della carrozzeria assunse forme più moderne, il motore ricevette una testata in alluminio. La “Giardiniera Belvedere” divenne “metallica”. La Topolino venne spesso modificata, poco o radicalmente, per le gare. La produzione della berlina durò fino al 1954, sostituita dalla FIAT 600, mentre la Giardiniera fu prodotta fino al 1955. Quasi 520.000 auto sono state prodotte.
L’auto
La Fiat 500 C del 1950, telaio 222313, ha corso la Mille Miglia del 1954, targata Bolzano (BZ14420) con il numero 2126 (ora di partenza 21:26) condotta dall’allora proprietario Delo Fravolini come pilota e dal navigatore Carlo Moser. L’auto venne iscritta nella categoria “Vetture da Turismo di Serie Speciali”. Foto e documenti ufficiali attestano la partecipazione. Anche se negli anni ci siamo abituati a vedere auto di altissimo lignaggio e potenza nelle rievocazioni, dobbiamo ricordare che la Mille Miglia ha visto decine di Fiat 500 C iscritte da molti appassionati che potevano, così, correre con budget limitati. Quindi è interessante il fatto che di recente gli appassionati portino sempre più Topolino alle corse (con la Mille Miglia in prima linea), una vettura sempre ben accolta ed amata dal pubblico. La Fiat 500 C in questo lotto venne preparata attentamente e completamente per la Mille Miglia del 1954; il motore venne profondamente elaborato ed analoga attenzione venne riservata a telaio, assetto, trasmissione e freni. Dopo diversi proprietari, la macchina rimase nella stessa proprietà dalla metà degli anni '70 (ricevendo l’attuale targa Venezia) a metà anni 2000. Verniciata di colore blu, si trova parzialmente smontata ed in necessità di un completo restauro. L'auto verrà pubblicata sul libro "MILLE MIGLIA’S CHASSIS The Ultimate Opus Volume II".
Stato dell’Arte
Da completo restauro.