Secondo Ferry Porsche: “La 911 è l'unica auto che puoi prendere per andare da un African Safari a Le Mans, poi a teatro, e dopo, guidare per le strade di New York.” Questo esemplare fa parte dell’ultima evoluzione 2,4 litri della (prima) serie F, che ancora monta paraurti sottili, prima di dover rispondere (col modello G) alle nuove normative USA su sicurezza e inquinamento. È in versione T (Touring), meno performante rispetto alla più potente S, ma sicuramente la migliore per l’uso quotidiano e turistico. È stata terminata nel giugno 1972, come da Certificato d’origine Porsche, allegato, e immatricolata nuova in Germania. Ha avuto un unico proprietario per 47 anni, prima dell’attuale nel 2019. La storia dell’auto è tracciata da una completa documentazione: presenti, un libretto tagliandi, tutte le fatture (tedesche) di manutenzione e del restauro avvenuto nel 2005; perizia dell’auto e certificazione Tüv delle revisioni periodiche con indicazione dei Km percorsi (ad oggi solo 80.400 km). Optional, come da scheda della casa madre: poggiatesta sedili anteriori, cinture di sicurezza, equipaggiamento comfort, cerchi in lega (Fuchs) da 6J x 15, tergilunotto, strumenti e serbatoio olio tipo 911 S, serbatoio maggiorato da 85 litri con ruotino di scorta, impianto antenna e altoparlanti schermato. A quest’ultimo si aggiunge un’autoradio AM/FM Blaupunkt dell’epoca. L’abbinamento di colori non è originale, ma previsto all’epoca; nata “blutorange” (rosso arancio) con interni in similpelle beige, in sede di restauro si è optato per un argento metallizzato con interni in pelle nera. Già con targa personalizzata tedesca (ROT9110), dal 2019 è immatricolata italiana. Perfette condizioni.