Precedente / Successivo

Arte Figurativa tra XIX e XX Secolo

giovedì 19 ottobre 2023 e venerdì 20 ottobre 2023, ore 15:30 • Milano

114

Telemaco Signorini

(Firenze 1835 - 1901)

A Pistoia

Stima

€ 2.500 - 3.500

Lotto venduto

€ 3.870

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

olio su cartone
cm 17 x 28

firmato in basso a sinistra: TSignorini

al retro, sul supporto, titolato A Pistoia e timbro: Opera di Telemaco Signorini appartenente al Comm. Paolo Signorini


Provenienza

Firenze, Paolo Signorini;
vendita Signorini, 1930, n. 256 (come A Pistoia);
collezione privata.

Bibliografia

U. Ojetti, Telemaco Signorini, Galleria Pesaro, Milano, 1930, tav. XLVII (come Campagna pistoiese);
D. Durbè, I Macchiaioli: nuovi contributi, Roma, 1997, p. 23, n. 16

Note Specialistiche

Come ci segnala Tiziano Panconi, che ringraziamo, il dipinto è un bell'esempio della pittura di Telemaco Signorini tra il 1858 ed il 1859, e non oltre il 1861.
Vi sono alcune analogie, infatti, con altri paesaggi pistoiesi realizzati in quel torno d'anni; si segnalano Verso Pistoia (collezione privata) e, per il taglio fortemente orizzontale, Orti a Settignano (Case al sole). Cfr. T. Panconi, Telemaco Signorini. Catalogo generale ragionato delle opere, Firenze, 2019, n. 70 e n. 118.
Siamo innanzi al Signorini cruciale, al suo passaggio dal en plein air alla novità della macchia. Un viaggio molto importante per la sua arte fu quello che, con Vincenzo Cabianca e Cristiano Banti, fece di lì a poco, nel 1859 a La Spezia dove ritrasse i borghi di Pitelli, San Terenzo, Vezzano Ligure, Lerici, Sarzana, Riomaggiore e la costa delle Cinque Terre nella prospettiva di dare un nuovo impulso alla propria pittura, dotandola di vigorosi contrasti tra le luci e le ombre, in grado di definire la "macchia" di colore come l'elemento costitutivo dell'opera.
Egli, qui nella campagna toscana e probabilmente poco prima del suddetto viaggio, definisce meglio la macchia e utilizza anche le importanti conquiste venete del colore; non si può fare a meno di notare le note di verde che pervadono la composizione.
Si ringrazia il dott. Tiziano Panconi per aver gentilmente confermato l'autenticità dell'opera