Informazioni
Statuetta commemorativa di una donna-capo ripresa con bambino vivo in braccio.
Legno duro a patina scura, rotture d’epoca.Questi esemplari, che rappresentano il motivo della madre con bambino, che pure è presente nella produzione di molte altre popolazioni africane, sono stati realizzati nella regione costiera del Basso Congo, Point Noire e Cabinda, dai gruppi Kongo, Vili, Yombe, e altri popoli del Congo, perché tutti adottano una discendenza matrilineare.La scultura rappresenta una figura mitologica, la donna fondatrice del clan.Queste opere prendono il nome dal termine indigeno che individua il caolino (Phemba), un’argilla bianca, spalmata sulla loro superficie, che, oltre a svolgere una funzione protettiva, aveva una funzione simbolica e terapeutica.L’opera era conservata da un capo famiglia in una cappella sopra un altare dove veniva onorata di tanto in tanto cospargendola con unguenti protettivi. Aveva una parte attiva nel culto degli antenati perché ad essa erano dedicate offerte e preghiere rivolte agli avi. Oltre alla funzione religiosa la scultura svolgeva il ruolo politico-sociale di testimoniare alla gente del villaggio che la moglie del capo ha avuto il dono della fertilità, un tema che ha sempre preoccupato le popolazioni africane e che era motivo di ripudio per le donne sterili. Queste opere hanno reso la statuaria di questi gruppi famosa in tutto il mondo. Questo esemplare, scolpito in una dimensione ridotta (17.6 cm), prerogativa riservata ai grandi maestri perché questi modelli di solito misurano 25 - 55 cm, riprende una complessa iconografia che si tramanda da secoli.La figura della madre è inginocchiata sulla gamba destra mentre trattiene il figlio con una mano adagiato sulla gamba sinistra. Con l’altra mano cerca il contenitore che si trova al suo fianco per ungere il neonato con sostanze protettive. È l’istantanea di un gesto abituale, una rappresentazione in miniatura, ripresa in un’alternanza di volumi che evidenziano una tecnica geniale eseguita da pochi altri scultori!
Provenienza
Galleria Paolo Morigi, Lugano (1978);
Collezione Walter Schwab, Berna (inv. WS 333) (2004
Bibliografia
LEHUARD RAOUL, Art Bakongo: Les centres de style, Arnouville, Francia 1989, volume II°, Yombe, pag. 579, K6- 1-1, 30 cm (233 bis);
Arts d’Afrique Noire n° 71, Arnouville, Francia, Autunno 1989, pag. 12;