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1959 Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce (Pinin Farina)
Telaio no. AR1495*05980* - Motore no. AR1315*31364*
Informazioni
- Ricercata versione Veloce
- Completamente restaurata
- La Spider italiana più amata
- Corredata del raro hard top original
ASI
Documenti
Immatricolazione e targhe italiane moderne.
Eleggibilità
- Giro di Sicilia. Eleggibile.
- Targa Florio. Eleggibile.
- Goodwood Revival. Eleggibile.
- Rallye Monte-Carlo Historique. Eleggibile.
- Coppa d’Oro delle Dolomiti. Eleggibile.
- Vernasca Silver Flag. Eleggibile.
- California Mille: Eleggibile.
- Nürburgring Classic. Eleggibile.
- Pebble Beach Concours d’Elegance. Eleggibile.
- Amelia Island Concours d’Elegance. Eleggibile.
- Chantilly Arts & Elegance Richard Mille. Eleggibile.
- Concorso d’eleganza Villa D’Este. Eleggibile.
Provenienza
Dato l'insuccesso riscontrato dalle precedenti versioni aperte della 1900 (soltanto due prototipi della Touring e un centinaio di fuoriserie della Pinin Farina), l'Alfa Romeo era restia a proporre una versione aperta della Giulietta. La clientela non sembrava più interessata alle classiche cabriolet a quattro posti, un tempo più popolari: tuttavia, dietro l'insistenza di Max Hoffman, della Hoffman Motor Car Inc. di New York, l'Alfa Romeo decise di introdurre la Giulietta Spider, specialmente dopo che egli acquistò il primo blocco di 600 Giulietta Spider prodotte da rivendere ai suoi clienti. Nonostante i primi esemplari fossero omologati come 2+2, la Spider divenne subito una biposto capace di offrire sia il brivido della guida sportiva e il piacere della guida turistica a cielo aperto. Per decidere la soluzione stilistica, l'Alfa Romeo, utilizzò il "solito" metodo dell'appalto, incaricando Bertone e Pinin Farina di proporre due automobili idonee per la produzione. Dopo aver visionato le rispettive auto, si decise per la proposta di Pinin Farina, che proponeva una linea più tradizionale rispetto a quella innovativa di Bertone, ma di grande impatto sulla clientela e con un maggiore appeal anche per i mercati del nord Europa.Il pubblico vide la versione definitiva al Salone di Torino del 1956 e da li fu subito un successo. Basata sul telaio della Sprint accorciato di 18 cm e del medesimo motore da 1290 cc a corsa lunga, la Spider garantiva prestazioni brillanti e una guida sportiva di carattere. La seconda serie debuttò nel 1959, dove le motorizzazioni vennero potenziate a 79 cv per la Normale, e a 96 per la Veloce. Nel 1961 debuttò la terza serie, che anticipò gli stilemi che caratterizzeranno la futura Giulia 1600.
L’Auto
La vettura, telaio no. AR1495*05980*, venduta da nuova negli Stati Uniti, è stata importata ed immatricolata in Italia nel 1999 dal primo proprietario, tale Roberto Pagliari, che la iscrisse al registro ASI appena ottenuta l'immatricolazione italiana. Questa Giulietta ha avuto altri tre proprietari italiani prima di essere acquistata nel 2017 dal attuale venditore. Viene offerta corredata del suo hard-top originale e anche del suo cambio e carburatore d'origine (attualmente non montati sulla vettura).
Stato dell'arte: Restauro totale