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1000 Finarte / Asta di Automobili

lunedì 13 maggio 2019, ore 18:00 • Brescia

242

1946 FIAT 1100 Sport Ermini (Bertone/Ortolani)

Telaio no. 279904 - motore no. 10-6551

Stima

€ 700.000 - 1.000.000

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Informazioni

  • Unica auto superstite di una piccola produzione.
  • Creata da Bertone su specifica richiesta della "Scuderia Milan".
  • Si ritiene che Tazio Nuvolari possa aver partecipato ad alcune gare con questa vettura nel 1946.
  • Prima vettura equipaggiata con il famoso motore bialbero ERMINI.
  • Nel 1952 anteriore modificato dalla carrozzeria Ortolani, in foggia Ferrari 225 S.
  • Eleggibile Mille Miglia: l'auto partecipò nel 1952 con il n° 409, guidata da Maroccini.
  • Vecchio restauro conservativo/per lo più conservato, auto in ottime condizioni con bellissima "patina" vintage.
  • Stesse targhe dal 1951.
  • Per circa 20 anni nella collezione dello stesso proprietario.

Certificati ed Attestati

Fiva, ASI, Fiche CSAI.


Documenti
Immatricolazione e targhe italiane in ordine.

Eleggibilità
  • Mille Miglia. Eleggibile. Altamente accettabile, in quanto sport che ha partecipato alla Mille Miglia del 1952.
  • Giro di Sicilia. Eleggibile.
  • Targa Florio. Eleggibile.
  • Goodwood Revival. Eleggibile.
  • Circuito di Pescara. Eleggibile.
  • Coppa d’Oro delle Dolomiti. Eleggibile.
  • Vernasca Silver Flag. Eleggibile.
  • California Mille: Eleggibile.
  • Nürburgring Classic. Eleggibile.
  • Pebble Beach Concours d’Elegance. Eleggibile.
  • Amelia Island Concours d’Elegance. Eleggibile.
  • Chantilly Arts & Elegance Richard Mille. Eleggibile.
  • Concorso d’eleganza Villa D’Este. Eleggibile.

Provenienza


Il modello 
"Pasquino" Ermini è stato uno dei produttori più rappresentativi di auto sportive italiane. Iniziò nel team di Emilio Materassi, dove ha incontrato l’ing. Alberto Massimino, coautore del successo di ERMINI. Ermini, nel 1946, sviluppò una testa in alluminio bialbero per il blocco motore Fiat 1100. Nei primi mesi del 1947 il primo motore Fiat-ERMINI fu completato. Il nome Fiat-ERMINI era dovuto al nuovo regolamento CSAI che richiedeva la immatricolazione di tutti i veicoli, impedendo di fatto di attribuire loro il proprio nome, dovendo affrontare costi di test insostenibili. Il grande successo arrivò nel 1949, quando le auto ERMINI iniziarono a partecipare alla Mille Miglia. Da quel momento in poi, il nome ERMINI ha conquistato grandi successi in classe e in assoluto, sia alla Mille Miglia che nelle competizioni più importanti. Il palmarès diventava sempre più grande ogni anno. Con i successi ottenuti, le richieste di acquisto dei motori ERMINI su base Fiat si moltiplicarono, poiché erano considerate le più potenti della Classe Sport 1100. La varietà e la quantità di auto che utilizzavano il motore Fiat-ERMINI era eccezionale. Le macchine ERMINI si sono evolute continuamente da quel momento in poi. Ad oggi si distinguono le automobili Fiat-ERMINI (precedenti il 1952), ERMINI (dal 1952) e "motorizzate" ERMINI. I piloti da corsa più famosi dell'epoca portarono al successo le auto ERMINI.La carrozzeria Bertone era un'azienda rigorosamente a conduzione familiare. Nuccio, figlio di Giovanni Bertone (fondatore della carrozzeria), grazie alla sua abilità nel campo economico portò la Bertone, dopo la seconda guerra mondiale, a diventare famosa in tutto il mondo. Alcuni dei più grandi designer di auto di tutti i tempi sono stati scoperti e lanciati da lui.
L’auto
L'auto con telaio no. 279904 è la prima conosciuta dotata di un motore ERMINI, quindi è un'auto “motorizzata ERMINI”. Non sappiamo se il motore sul telaio no. 279904 sia stato il primo motore bialbero costruito da Pasquino Ermini, ma sicuramente fu il primo a superare la fase sperimentale. La Fiat 1100 Sport, telaio n. 279904, nacque nel 1946 su specifica richiesta della "Scuderia Milan" alla Carrozzeria Bertone, per la realizzazione di un'auto sportiva in alluminio, su un telaio Fiat 1100 B modificato. Anche il motore era derivato Fiat 1100 B, modificato su indicazioni dell'Ing. Cattaneo del Politecnico di Milano. Bertone costruì pochissime auto di questo tipo. La stampa dell’epoca riporta che la scuderia avesse ordinato otto esemplari per la categoria Sport Nazionale, ma si ha conferma di solo tre vetture realizzate, distinte tra di loro per i musetti diversi, ed utilizzate in gara anche da Nuvolari, ingaggiato all’epoca dalla scuderia Milan. È possibile che il telaio no. 279904, con Nuvolari, abbia partecipato nel 1946 ad alcune gare, ad Asti e al Circuito del Lido di Venezia. Con il pilota Franco Masterts, l'auto gareggiò al Circuito di Luino il 4 agosto 1947 ottenendo il 2° posto nella categoria "esordienti" e, in quell’occasione, venne notata da Pasquino Ermini. La Scuderia Milan, dedicandosi a modelli formula dismise l'auto, acquistata dallo stesso Ermini, che aveva appena fondato a Firenze l’azienda T.E.S.S., il cui simbolo era un rombo con inciso il nome TESS che racchiude il giglio di Firenze - sua città - sormontante un’auto da corsa. Il simbolo fu apposto sul muso dell'auto, dov’è tuttora. Il motore venne trasformato: con la testa bialbero e duecarburatori Weber 32 RDP. Con la vettura, telaio no. 279904, Ermini esordì al Circuito di Piacenza (2° in classe durante le prove), una gara che ha fatto la storia per un altro illustre debutto, quello della Ferrari 125, cui seguì la partecipazione al Gran Premio di Roma, a Caracalla. L'auto alla fine della stagione fu venduta a Siro Sbraci, un gentleman driver fiorentino e membro della T.E.S.S., che partecipò con essa a numerosi eventi, ottenendo svariati successi, sia in regione che al di fuori, tra cui il 2°posto assoluto al Circuito del Montenero a Livorno nel 1948. In quello stesso anno, un guasto irreparabile rese necessaria la sostituzione del basamento. Venne utilizzato un basamento Fiat 1100 S, la potenza ora raggiungeva circa 90 CV. Il nuovo motore ricevette d’ufficio il no. 10-6551 (il motore originale era il no. 305909). L'auto venne poi venduta al pilota Carlo Meoni, con cui partecipò a diverse gare (Firenze-Fiesole, Giro di Toscana). Nel 1951, il telaio no. 279904 fu acquistato dal pilota Bruno Maroccini che iniziò la stagione 1952 affrontando il Giro di Sicilia, dove stava eccellendo nella sua classe dinanzi alla Osca ufficiale di Piotti, ma una uscita di strada a Termini Imerese, in prossimità dell’arrivo, mise fine al sogno. Solo il muso rimase seriamente danneggiato dall'impatto. Maroccini, che era un buon battilastra in una famosa carrozzeria dell'epoca, Ortolani a Pesaro, ne realizzò uno nuovo, simile a quello della Ferrari 225 S, e tornò alle gare partecipando, con il numero 409, alla Mille Miglia dello stesso anno dove, purtroppo, un problema allo sterzo lo costrinse a ritirarsi. Continuò in seguito, partecipando a vari eventi; dai circuiti cittadini come a Senigallia, alle gare in salita classificandosi per le finali del “Volante d'Argento" sempre nel 1952, a Catanzaro. Il badge dell’evento è tuttora in bella mostra sulla fiancata della vettura. Nel 1955 l'auto terminò la sua attività agonistica e fu usata solo occasionalmente da Maroccini. Foto d’epoca, scattate in questo periodo di “passeggiate”, ritraggono Maroccini e la vettura che sembra essere pressoché identica ad oggi. Attualmente, la vettura con telaio no. 279904 è proprietà dello stesso collezionista da circa vent'anni e si trova nello stato in cui è stata acquistata, già omologata Asi. L’auto potrebbe essere stata sottoposta precedentemente, ad un restauro conservativo negli anni 80, ma non risulta documentazione in tal senso. In sede di rinnovo FIVA è stata notata solo una velatura per ravvivare la vernice, è incerto se risalente alla riparazione in Ortolani o ad un periodo seguente ed ora l’auto si presenta con una meravigliosa "patina". La vettura è stata sottoposta, dall’attuale proprietario, a una regolare manutenzione negli anni. Il motore è stato revisionato nell’atelier dei famosi specialisti Oreste e Franco Daddario. L'auto ha ancora la testa bialbero ERMINI originale, condizione che dà prestigio sotto ogni profilo e rara a trovarsi, poiché l'alluminio del primo dopoguerra era spesso fragile e di scarsa qualità. Su questa particolare testa i carburatori gemelli monocorpo Weber, altrettanto rari, dei primi esemplari sono quelli stessi montati da Ermini. L'auto ha le stesse targhe dal 1951, quando venne acquistata dal Maroccini. La storia "contemporanea" del telaio no. 279904 riferisce di una partecipazione intensa e di successo alle gare di rievocazione a tema regolaristico, con prestazioni di grande rilievo, senza mai subire guasti e completando sempre gli eventi. Condotta da Mauro Giansante ha ottenuto i seguenti piazzamenti: 4° alla Mille Miglia 1996, 8° alla Mille Miglia 1997, 5° alla Mille Miglia 1998, 5° alla Coppa Oro delle Dolomiti 1997, 2° alla Coppa Oro delle Dolomiti 2001, 2° alla Coppa Oro delle Dolomiti 2002, 1° alla Targa Florio 1999, 1° al Giro di Sicilia 1999, 1° alla Coppa Cidonio 2005, 1° al Circuito del Montenero 2010, 1° al Circuito di Caserta 2014, 1° al Circuito di Avezzano 2014, 1° al Gran Premio di Bari 2013, 1° al Gran Premio di Bari 2017, 1° alle edizioni del Circuito di Pescara 2015, 2016, 2017.
Stato dell’Arte: Vecchio restauro, auto con "patina" del tempo, perfettamente funzionante.

Esposizione



Bibliografia

  • E. Ercoli, S. Pandolfi, D. Tarallo, ERMINI, l’arte dei motori a Firenze, Libreria A.S.I., Torino 2012.
  • Andrea Curami - Pietro Vergnano, La “Sport” e i suoi artigiani, Giorgio Nada Editore, Milano 2001.
  • Luigi Orsini, Mille Miglia, una corsa italiana, Abiemme, Italy 1990.

Note Specialistiche



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