“Ma se organizzi aste di vino, allora ti do la vecchia bottiglia di mio padre!”
Guardo divertito l’amica e tra il saccente e lo scettico le rispondo che solo pochi vini conservano o aumentano il proprio valore nel tempo, capita solo con qualche Barolo… lei mi incalza con entusiasmo, dicendo che proprio di quello si tratta e a me viene in mente la bottiglia stortignaccola del Barolo Pippione, che negli anni ’60 entusiasmava e ora non va nemmeno se la regali, ma lei insiste, allora per chiuderla lì le dico “guarda, dev’essere proprio un Monfortino…”.
Monfortino Stravecchio Riserva 1937, aggiudicato all’asta successiva per 1.920 €.
Cosa possiamo imparare da questo episodio? Per prima cosa, che essere saccenti e scettici è sbagliato, il caso ci sorprende sempre e si deve verificare ogni ipotesi; poi che la regola si conferma: solo alcuni grandi vini accrescono il valore con il tempo; per quanto riguarda l’Italia si tratta dei piemontesi Barolo e Barbaresco, degli Amarone della Valpolicella, e dalla Toscana Brunello e Supertuscan, questa parola relativamente recente che identifica i grandi vini toscani da vitigni internazionali; fuori da queste denominazioni, ci sono poi gemme isolate, sparse in tutt’Italia, singoli vini che hanno saputo affermarsi nel tempo per la straordinaria qualità.
La stessa cosa vale per la Francia, dove la provenienza dai territori di Bordeaux, Borgogna, Rodano e Champagne è una buona premessa per passare all’esame della singola etichetta – così come per i distillati: le vecchie bottiglie di Whisky, Cognac, Calvados, Cherry e Marsala possono rivaleggiare in apprezzamento con le azioni Apple.
È poi necessario, affinché una bottiglia pregiata abbia valore dopo 15, 30, 50 anni, che la conservazione sia perfetta. La valutazione è relativa all’aspetto, con etichetta e capsula integre e al contenuto, per livello di riempimento, colore e limpidezza del vino. Perché un grande vino possa offrire meravigliose emozioni dopo 50 anni di bottiglia, è necessario che sia stato conservato in un luogo con una temperatura fresca e stabile, senza un’umidità eccessiva e movimentazione frequente che comprometterebbero le etichette.
Bene, ma se nella cantina di famiglia trovo bottiglie corrispondenti a questa esigente descrizione, come faccio a sapere quanto valgono? E come faccio a monetizzare tale valore nel migliore dei modi? È qui che entra in gioco il dipartimento Vini e Distillati di Finarte per dare una risposta a queste due importanti domande, fornendovi una valutazione gratuita delle vostre bottiglie e proponendole ad un pubblico di appassionati ed esperti che se le contenderanno all’asta.
Ecco i due semplici passi per vendere all’asta i vostri vini e distillati:
1. Redigere un elenco dettagliato delle bottiglie, specificando con precisione il nome del produttore, del vino e l’annata; sulla base di questo elenco, il dipartimento Vini & Distillati di Finarte formulerà una prima stima gratuita del valore di ogni singola bottiglia;
2. Affidare le bottiglie al Dipartimento Vini e Distillati di Finarte, in modo che gli esperti verifichino lo stato di conservazione, consolidino il valore della prima stima e su questa base definiscano il mandato a vendere con cui incaricate la casa d’aste della vendita.
Vendi con noi
Finarte organizza con frequenza aste di vini e distillati, i vostri vini verranno proposti alla prima data in calendario in modo da permettervi di godere in tempi brevi della miglior monetizzazione della vostra cantina. Se avete una cantina da valutare, contattateci subito, siamo a vostra disposizione.