Uno sguardo alla foto dello studio da cui si domina l’imponente mole di Castel Sant’Angelo è già sufficiente per cogliere il sapore assolutamente autobiografico della collezione di Valentino Martinelli.
Il possessore di una raccolta piccola o grande di quadri, antichi e moderni – asseriva Valentino Martinelli già agli inizi degli anni ’60 – ricorda con emozione il giorno della prima “conquista”. È così che a suo modo di vedere si inizia a creare una collezione e con questo spirito il Prof. Martinelli ha dato vita alla sua, ampliandola nel corso degli anni, sempre in linea con i propri studi, intrecciando empatia estetica e interessi scientifici.
Andando contro corrente rispetto agli storici dell’arte italiani della prima metà del Novecento, infatti, Martinelli ha, fin dai tempi della tesi, rivolto i propri interessi verso l’arte barocca, bandita per lungo tempo dall’accademia italiana per via del giudizio negativo datone da Benedetto Croce, che in quel periodo artistico vedeva un inequivocabile decadenza del gusto.
In opposizione a questa tendenza Martinelli ha invece impostato studi e interessi in questa direzione, coinvolgendo nei lunghi anni d’insegnamento stuoli di allievi, tutti impegnati nella ricerca e analisi della produzione scultorea romana fra Seicento e inizio Settecento.
Nel 1997, con lascito testamentario, Martinelli donò al Comune di Perugia, città nella cui Università il Professore fu a lungo docente, prima di essere trasferito presso “La Sapienza” di Roma il nucleo centrale della collezione, ora in esposizione permanente presso la Galleria Nazionale dell’Umbria, composta da 112 opere fra dipinti, sculture, disegni e medaglie di artisti come Gian Lorenzo Bernini, Claude Mellan, Giovan Battista Piranesi, Mattia Preti e Carlo Maratta.
Decisivo per la realizzazione di questo gesto di squisito mecenatismo è stato il contributo della moglie Francesca Galante Martinelli.
Una parte di collezione che andrà all’incanto nell’Asta di Finarte del 25 novembre 2019 di Dipinti Antichi e Arte del XIX Secolo (dal lotto 168 al 216), presenta esattamente il medesimo carattere biografico e ricalca l’amore per gli stessi autori e per gli stessi studi: tutte opere che insieme alle copie e ai ricordi da dipinti assai famosi, sembrano far rivivere le Gallerie a cui le sculture raccontate nei suoi studi erano tutte strettamente collegate.
Inoltre, domenica 24 novembre alle ore 17 presso la sede di Finarte a Roma si terrà una conferenza a cura di Elena Bianca Di Gioia e Francesco Petrucci sul tema “Valentino Martinelli: conoscitore e collezionista“.