Informazioni
Splendida serie di 27 vues d'optique e una tavola di apertura raffigurante una quinta teatrale, realizzate all'acquaforte e acquerellate, traforate da punzoni e ritagliate con la tecnica del découpage, lavorazione al retro con trattamento a tempera nera e inserti di carte e stoffe colorate, misurano ciascuna 290 x 435 mm. circa, lievi difetti e restauri, realizzate in parte ad Augusta [Augsburg], "au Negoce commun de l'Academie Imperiale d'Empire des Arts libéraux".
Si individuano varie serie: 11 scene bibliche con soggetto le Piaghe d'Egitto (da 1 a 10) e una vue raffigurante il Profeta Daniele col Drago babilonese Bel; 3 vedute spagnole del Palais Royal e dei Jardins de Buen Retiro en Espagne, del Prospectus Domus Regiae...Hispaniae e una veduta della flotta spagnola a largo di Gibilterra; 6 vedute di città italiane, di cui 2 di Firenze, una di Venezia, una di Roma, un interno di cattedrale probabilmente del Nord Italia e una grande piazza con Fontana; 2 vedute di città svedesi; tre vedute rispettivamente di Vienna, di New York (lo scorcio di una via con al centro l'erezione di una statua su un piedistallo), e di ampi giardini (probabilmente di una città austriaca) di un non meglio identificato Schloss; due vues notturne raffiguranti un accampamento di tende con bandiere variopinte e un Palazzo illuminato.
Note Specialistiche
I principali centri di produzione furono 4: Londra, Parigi(rue Saint Jacques), Bassano e Augusta, mentre centri secondari furono Berlino, Vienna e l'Olanda. La moda per le vues fu anche esportata in Cina e Giappone nel XVIII secolo attraverso gli olandesi.
Vennero particolarmente apprezzate dalle classi agiate appassionate di scienza, che possedevano un armadietto delle curiosità dove proiettarle al buio. Si trattava infatti di oggetti costosi: a Londra, intorno al 1760, costavano tra i 18 scellini e le 2 sterline, considerando che 1 scellino era il prezzo di una giornata di lavoro per un operaio londinese!
Erano anche un modo per familiarizzare con le leggi dell'ottica e per introdurre i più giovani alla geografia. L'immagine poteva essere visualizzata con diversi strumenti. Il più diffuso è lo zograscopio, costituito da un piede in legno che sostiene una lente biconvessa e uno specchio inclinato a 45 °. Posizionata appena sotto, la stampa si riflette nello specchio e lo spettatore la osserva attraverso l'obiettivo. Lo specchio crea una distanza - da qui l'effetto della profondità di campo - e l'obiettivo una distorsione, che enfatizza la prospettiva. Le illustrazioni potevano essere visualizzate anche in apposite scatole ottiche, dotate di uno specchio inclinato, ma l'immagine veniva celata all'interno del dispositivo, rendendo l'esperienza più "magica". Di qui l’epiteto di “antenati” del cinema moderno.
«Les vues d’optique s’inscrivent dans la tradition desfameuses vedute ou vues d’Italie que les amateurs, souventanglais, se procuraient lors du Grand Tour ; portraits fidèles de sitesnaturels, de villes et de monuments, réalisations d’artistes de renom ou imagesà bon marché, les vedute fixaient le souvenir de lieux enchanteurs etpouvaient éveiller la nostalgie du visiteur rentré chez lui, ou bien fairerêver ceux qui n’avaient pas eu la chance d’entreprendre l’aventure», così ledescrive lo storico Françoise Pellicer.
Un insieme unico e prestigioso, in perfetto stato di conservazione.