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Information
390 x 543 mm
numbered in pencil bottom right: 3
on the reverse two stamps and date: 13 SET 1960
on the reverse of the frame label: Galleria Lorenzelli - BergamoProvenance
Exhibition
Marco Ricci e il paesaggio veneto del Settecento, Belluno, Palazzo Crepadona, 15 maggio - 22 agosto 1993, n. 65.
Literature
A. Delneri, Marco Ricci 1676-1730 in Capricci veneziani del Settecento, catalogo della mostra, Castello di Gorizia, giugno - ottobre 1988, a cura di D. Succi, Torino 1988, p. 143 e fig. 10 a p.136 e scheda di catalogo n. 9 a p. 406;
A. Delneri, scheda in Marco Ricci e il paesaggio veneto del Settecento, catalogo della mostra, Belluno, Palazzo Crepadona, 15 maggio - 22 agosto 1993, a cura di D. Succi e A. Delneri, Milano 1993, n. 65, p. 250.
Il disegno in esame e quello al lotto successivo costituiscono due raffinate prove della produzione grafica di Marco Ricci e provengono entrambi dall'album appartenuto, fino all'inizio del secolo XX, al friulano monsignor Cernazai. Il volume, rilegato in cuoio, recava il titolo Marci Ricci Bellunensis Pictoris Eximii Schedae ed era composto da 141 disegni del maestro bellunese, realizzati in periodi diversi della sua attività. Passato nella collezione Dal Zotto di Venezia, l'album andò in asta il 16 settembre 1919 e venne qui acquistato da Benno Geiger, noto studioso di Alessandro Magnasco e collezionista. Un anno dopo, l'8 dicembre 1920, comparve nuovamente in un'asta Sotheby's, questa volta in fogli sciolti, che passarono quindi a proprietà diverse. In quell'occasione, i due disegni, qui offerti, furono acquistati dall'antiquario londinese H. Bier e, tramite successivi passaggi di proprietà, giunsero al gallerista bergamasco Pietro Lorenzelli e da lui nell'attuale collezione privata (Pilo, ibidem).
I due disegni presentano elementi stilistici e tecnici tipici del repertorio grafico di Marco Ricci: aperti e profondi paesaggi, delineati ora da corsi d'acqua, ora da alture, scanditi da casolari, imponenti alberi, rovine, e animati da minute e deliziose figure; tramite un magistrale uso di penna e pennello - condotto con sottili e fluenti tratti, delicate acquarellature e tocchi di tempera bianca - prendono così forma panorami sereni e luminosi che si trasformano "in una visione di riposante bellezza" (Delneri 1988, p. 143).
Il disegno è accompagnato da fotografie autenticate, in copia, di Pietro Lorenzelli, senza la data, e di Alessandro Morandotti del 13 ottobre 1978.