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L’attribuzione dell’inedita tela a Vincenzo Rustici ci è stata confermata per iscritto in una lettera dal prof. Marco Ciampolini, che qui ringraziamo. Secondo lo studioso “il tono docile e accostante dei personaggi” dipinti a tinte vivaci, ascrive l’opera nell’ambito di Alessandro Casolani, il quale, con Francesco Vanni e Ventura Salimbeni, fu il campione del tardo manierismo senese. Più precisamente il confronto stilistico del dipinto con L’Incoronazione della Vergine e i santi Antonio Abate,Giovanni Evangelista, Lucia e il donatore di Rustici in S. Maria Assunta a Contignano, presso Radicondoli, conferma che si tratta della stessa mano e colloca l’opera cronologicamente nei primissimi anni del Seicento (cfr. M. Ciampolini, Pittori Senesi del Seicento, Siena 2010, pp. 709-710, fig. a p. 711).