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L’opera in esame è probabilmente il modelletto per una pala d’altare oggi dispersa ma destinata ad una chiesa marchigiana, dato che ne esiste una replica nella chiesa di S. Giovanni della Croce a Jesi, eseguita da Arcangelo Aquilini intorno al 1694. Della composizione è noto un disegno di Baldi, conservato al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, inv. 3340S. Nell'inventario dei beni del pittore, redatto alla sua morte nel 1703, figura al numero 118: “Il Beato Gio[vanni]: della Croce Tela da Testa Cor.[nic]e Neg[ra]., et oro" (A.S.R., Trenta Notai Capitolini, Uff.12, vol. 266, anno 1703, f. 351)”, indicazione che sembra riferirsi al dipinto offerto nel lotto.